[13/10/2006] Comunicati

Le Regioni soddisfatte per le modifiche al Testo unico

CATANZARO. Il coordinatore della commissione ´Ambiente e protezione civile´ delle Regioni ed assessore della Regione Calabria Diego Tommasi saluta con grande soddisfazione l´approvazione del disegno di legge di modifica del decreto legislativo 152/2006. «Gli assessori regionali - spiega Tommasi - hanno svolto un ruolo importante per raggiungere l´obiettivo di abolire questa ´zona franca´ che era stata creata nel sistema dei rifiuti, dimostrando di saper organizzare il consenso della società civile attraverso l´ organizzazione di un tavolo ´aperto´ dove abbiamo sempre concordato i nostri emendamenti con sindacati, organizzazioni di categoria ed associazioni degli ambientalisti e dei consumatori».
Tommasi ha quindi ricordato che «le Regioni si erano scontrate sul vecchio provvedimento con l´allora ministro dell´ Ambiente, sia per essere state completamente escluse dalla concertazione legislativa, sia per i contenuti. La deregolamentazione della disciplina aveva stravolto il settore dei rifiuti con la definizione, per un´ampia serie di materiali residuali delle lavorazioni industriali, come ´non rifiuti´». Un´azione che in effetti aveva aggravato anche la posizione italiana presso l´ Unione Europea. Il coordinatore della commissione ´Ambiente e protezione civile´ delle Regioni assicura comunque che «non resteremo sordi alle esigenze del mondo produttivo con il quale sarà trovato un equilibrio per sviluppare un´economia ecosostenibile».

Chi invece appare fortemente preoccupata è l´industria petrolifera, che con un comunicato sottolinea che il decreto, «azzerando la normativa entrata in vigore solo sei mesi fa, mette in seria difficoltà le imprese che dovranno far ripartire da zero gli interventi programmati, con ritardi e costi aggiuntivi soprattutto in materia di bonifiche che tornano al vecchio approccio tabellare, strumento eccessivamente rigido scarsamente utilizzato anche a livello comunitario».

Ciò che desta perplessità non sono solo i contenuti ma anche il metodo seguito, che «non ha affatto tenuto conto delle ragioni delle imprese che non sono state neppure consultate».
L´Unione Petrolifera spera che l´approccio finora seguito venga modificato prevedendo una nuova fase di confronto anche con il mondo imprenditoriale e associativo, come affermato dallo stesso ministro per l´Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio.

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