[11/10/2006] Consumo

Fra consumi consapevoli e consumi critici c´è di mezzo la sostenibilità

FIRENZE. Da lunedì è iniziata “Toscana dei consumatori”, una settimana di eventi ed appuntamenti dedicata ai consumatori, che si sta sviluppando in diverse città della regione. Tanti i temi trattati nei convegni organizzati per enfatizzare il ruolo svolto dalle associazioni dei consumatori.
Dalla qualità alimentare, che passa per la valorizzazione del prodotto tipico, alla legge sulla partecipazione, da come tutelare il proprio potere di acquisto e far valere i propri diritti sino ai consigli su come comprare casa senza rischiare i propri risparmi.

Insomma una rassegna delle attività che le varie associazioni dei consumatori stanno svolgendo a difesa dei diritti dei cittadini nella loro veste di consumatori.
La settimana si concluderà sabato a Grosseto con l’allestimento per l’intera giornata in piazza Dante di ben 16 stand di associazioni, istituzioni e aziende publiche e private e saranno distribuiti depliant informativi sulle attività di tutela ed educazione al consumo consapevole.

In questa occasione verrà anche distribuita gratuitamente l’Agenda della spesa 2007, una guida dove il cittadino può trovare gli strumenti per orientarsi negli acquisti, nelle forme di tutela, nel risparmio, nel credito.

Un percorso senza dubbio assai importante quello del moltiplicarsi di associazioni e di sensibilità verso il consumerismo che finalmente si è sviluppato anche in Italia, anche su questo assai in ritardo rispetto ad altri paesi, principalmente anglosassoni. E viene da riflettere su quale potrebbe allora essere la potenzialità di un movimento come questo, se fosse indirizzato oltre che verso il consumo consapevole anche verso il consumo “critico” rispetto a tutta una serie di problematiche di natura ambientale.

Se si tenesse insieme cioè l’aspetto del rapporto qualità-prezzo con quello della sostenibilità ambientale, facendo mente locale nel momento degli acquisti anche agli aspetti legati al consumo di materie prime, ai costi energetici e ai rifiuti prodotti, tanto per fare un esempio. Potrebbe diventare un asse strategico anche per orientare l’offerta” da parte dei produttori, e per stornare almeno una parte dei costi spesi in pubblicità verso “consumi” più sostenibili.

Tra l’altro da una ricerca compiuta su un focus group di acquirenti della grande distribuzione toscana - che la Regione Toscana, tramite l’Arsia, ha affidato alle Università di Firenze e di Pisa, dal titolo “Prodotti tipici, percezioni di qualità lungo la filiera e possibilità di sviluppo nel mercato”- emerge che il consumatore medio è disposto a riconoscere un prezzo sino al 30%in più per un prodotto che la garantisca. E analoghe ricerche già negli anni passati, hanno dimostrato che il consumatore sarebbe disponibile a spendere di più per prodotti più “amici dell’ambiente”. Quindi il terreno sembrerebbe pronto.

Abbiamo rivolto queste nostre riflessioni ad Adriano Amadei presidente di Cittadinazattiva.

Amadei non crede che se il movimento consumerista indirizzasse la sua attenzione anche verso i temi della sostenibilità avrebbe un effetto assai dirompente anche nelle scelte economiche?
«Ha toccato un tema cruciale che riguarda l’oggi e anche il domani. Il problema è urgente e incombente. Non nego i nostri limiti, ma le do la buona notizia che ce ne stiamo occupando. Sono proprio adesso ad un convegno in cui si parla di alimentazione e salute, temi che hanno a che vedere anche con l’ambiente».

Quindi il tema della sostenibilità sta nella vostra agenda futura?
«La prospettiva c’è, è già presente e dobbiamo svolgere un lavoro in questa direzione. Senza enfasi e senza dire che siamo già soddisfatti perché so che si può dare di più e muoversi con la giusta determinazione anche in questo senso».

Abbiamo interpellato su questi temi anche Annarita Bramerini, assessore regionale alle poltiche per la tutela dei consumatori.
La Toscana porta avanti numerose iniziative per un consumo più consapevole, non sarebbe utile e importante promuovere anche un consumo critico riguardo alle questioni ambientali? Educando il consumatore si potrebbe fare molto per l’ambiente. Cosa ne pensa?

«La Toscana da anni porta avanti politiche mirate ad aiutare il consumatore ad orientarsi nella scelta dei prodotti da acquistare. Siamo partiti dal fattore economico, rispondendo all’esigenza più immediata che era quella della trasparenza dei prezzi e del contenimento del costo della vita, ma pian piano la rete collegata al sito www.prontoconsumatore.it ha stabilito nuove sinergie transettoriali, promovendo anche nelle scuole iniziative sul consumo consapevole. Trovo valida l’idea di promuovere un consumo critico anche dal punto di vista sociale e ambientale, e credo che sia uno spunto su cui poter lavorare, anche sfruttando la collaborazione con l’Assessorato all’ambiente».

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