[11/10/2006] Parchi

Legambiente: «No a un parco nazionale elbanocentrico»

PORTOFERRAIO (Livorno). Dopo il nulla di fatto per l’elezione dei 5 rappresentanti della comunità del Parco dell’Arcipelago nel direttivo dell’area protetta nazionale, interviene Legambiente che mette in evidenza «la scarsa concretezza e la frammentazione politico-amministrativa dell’Arcipelago», ed un rischio: «l’espulsione delle isole più piccole, Capraia e Giglio, dal governo del Parco».

Per gli ambientalisti il parco dell’Arcipelago toscano è stato fino ad ora troppo “elbanocentrico” «con le 6 isole minori oggetto di progetti episodici o praticamente abbandonate (Gorgona e Giannutri) o lasciate in mano a metodi di gestioni superati ed impropri per un Parco Nazionale (Montecristo, Pianosa), mentre Capraia ed ancor più il Giglio, per una consapevole scelta politica della vecchia amministrazione di centro-destra, hanno vissuto in maniera defilata il parco».

E le proposte avanzate per il direttivo dall’Unione e dal centro-destra «prefigurano una rappresentanza degli enti locali completamente elbana (Rio nell’Elba, Marciana, Portoferraio e Capoliveri con due rappresentanti, tra cui l’ex Sindaco ed ex Commissario del Parco Ruggero Barbetti), con l’esclusione delle altre due isole abitate e costituite in comune: Capraia e Giglio».

Per Legambiente non aiuta nemmeno la nomina nel direttivo, da parte del ministro delle Politiche Agricole, del grossetano Mauro Ginanneschi, ex assessore della Regione Toscana, che anzi è vista come «una pesante ipoteca per il Giglio, in quanto la provincia di Grosseto (con solo 2000 abitanti nel Parco) sarebbe così già rappresentata».

Intanto da parte di qualche amministratore elbano viene al ministro Pecoraro Scanio la richiesta di risolvere questo pasticcio attraverso le due nomine tecniche di sua competenza (si pensa alla designazione del sindaco Brothel del Giglio ndr) «un problema di rappresentanza territoriale – rincara la dose Legambiente - che spettava a loro affrontare, invece di usare un bilancino politico tutto interno a problematiche ed equilibri di potere elbani che con l’area protetta non hanno niente a che fare».

«Legambiente – dice Gian Lorenzo Anselmi, presidente del circolo Arcipelago Toscano – chiede a tutti un ripensamento, per evitare che il governo del parco sia privato della rappresentanza e delle problematiche delle isole più piccole, che sono la vera ricchezza del Parco Nazionale. Un ripensamento che deve avvenire rapidamente, ed in primo luogo nella Comunità del Parco, che sta dando un triste spettacolo di incapacità ed impotenza, e con nomine ministeriali, delle Associazioni Ambientaliste, delle Università e della ricerca scientifica che comprendano esperti e figure tecniche che con l’Arcipelago Toscano hanno un rapporto continuo e reale. Continuare con la riproposizione di un parco “elbanocentrico” – conclude Anselmi – sarebbe un danno per il Parco e per la tutela reale della grande biodiversità delle nostre sette isole».

Torna all'archivio