[11/10/2006] Rifiuti

Cdc spa anticipa la direttiva sui Raee e intanto si certifica Rohs

PISA. Mentre il ministro dell´ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dice no alla proroga generalizzata di sei mesi dell´entrata in vigore della direttiva sui Raee, come avevano richiesto le aziende dell´high-tech, (ma intanto ipotizza «disposizioni transitorie» per un avvio soft del sistema, senza traumi per chi non è ancora pronto), una buona notizia arriva dalla Cdc spa di Pisa, che proprio in questi giorni ha ottenuto la prima certificazione Rohs (Restriction of hazardous substances) in Italia e che ha già avviato un proprio programma di recupero dei Raee.

«Già nel luglio 2004 - afferma Flavio Catelani, direttore qualità e ambiente dell´azienda quotata nel segmento Techstar di Borsa Italiana - Cdc ha lanciato l’iniziativa Ecodigitale, in anticipo rispetto alle tempistiche delineate dalla direttiva comunitaria 2002/96/CE sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee)» che prevede in particolare per i produttori di finanziare lo smaltimento dei rifiuti hi-tech relativi alle proprie produzioni, cioè raccolta, stoccaggio, trasporto, recupero ed eventuale riciclaggio, mentre per i rivenditori l’obbligo di ritirare gratuitamente il vecchio prodotto all’atto dell’acquisto da parte del cliente di quello nuovo.

Al 30 settembre 2006 attraverso la sua rete di vendita, Cdc ha ritirato circa 72 tonnellate di Raee pari a oltre 35mila prodotti informatici.

«La certificazione Rohs – prosegue Catalani - non è solo la conferma dell’impegno per la diffusione della nostra iniziativa Ecodigitale, ma è anche un importante riconoscimento a livello internazionale e un servizio a valore aggiunto unico nel suo genere fino ad ora realizzato per la soddisfazione dei nostri clienti».

Ai punti vendita è stato affidato il compito di ritirare da chiunque, sia utente privato che professionale, i prodotti informatici a fine vita di qualsiasi marca e senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto.

«In linea con la nuova normativa finalizzata alla riduzione dei rifiuti elettronici - conclude il responsabile di Cdc - Ecodigitale prevede inoltre che tutti i prodotti ritirati vengano sottoposti ad un processo di verifica e analisi al fine di un loro eventuale riutilizzo, proprio come indicato dall’articolo 1 del Decreto Legislativo del 13 agosto 2005. Ciò ha finora consentito il riutilizzo di circa il 94% degli oltre 35.000 prodotti ritirati».

Dal mese di maggio 2005 inoltre l’azienda pisana ha ampliato il raggio di azione dell’iniziativa Ecodigitale anche a toner e cartucce esauste, sebbene si tratti di prodotti non contemplati dalla direttiva Raee, e al 30 settembre 2006 ha raccolto un totale di oltre 11.700 prodotti, dei quali il 55% circa è stato rigenerato.

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