[10/10/2006] Parchi

Il Praa e quella strana ipotesi di parco fra Amiata e Val d’Orcia

PISA. Sugli strani e colpevoli silenzi emersi nel dibattito sulla Val d’Orcia avevo già avuto modo di dire la mia. Ma quello che ho scoperto leggendo il Piano regionale d’azione ambientale è talmente sorprendente che mi chiedo come possa essere stato finora ignorato.
In questo ponderosissimo documento, scaricabile dal sito della regione, ad un certo punto è scritto; ‘Studio delle risorse ambientali e delle caratteristiche del territorio dell’Amiata e della Val d’Orcia per valutare l’ipotesi di istituzione di un parco nazionale Amiata-Val d’Orcia’.
Non può evidentemente trattarsi di un refuso. Gli interrogativi legittimi su una siffatta ipotesi – si vorrà riconoscerlo - sono molti e per più versi inquietanti.
In Val d‘Orcia abbiamo già una mostruosa Anpil fantasma che non risponde a nessuna delle caratteristiche fissate dalla legge regionale ma che continua a fregiarsi di questo come di altri titoli senza che nella gestione – anzi governo del territorio - sia cambiato assolutamente alcunchè. Come non bastasse ecco ora spuntare il fantasma di un parco nazionale. E poi perché nazionale visto che lì opera (o dovrebbe) una legge regionale? Comunque sia, come certi castelli inglesi la Val d’Orcia sarà presto popolata da una serie di aree protette fantasma di sicuro richiamo turistico.

E’ possibile che mentre impazza una polemica tutta di segno urbanistico all’ipotesi di un nuovo parco nazionale da istituire proprio nella area oggetto di tanto scandalo nessuno abbia fatto finora riferimento? E perché? Quelli che hanno fatto i sopralluoghi ne sapevano qualcosa?

Ci chiediamo cosa si aspetta a fare finalmente un discorso regionale per uscire da contese che pare non abbiano prodotto finora se non il modesto impegno a mettere qualche cerotto sulla brutta ferita e poco più.
O aspettiamo un nuovo progetto per rivederci da qualche parte in estate a far tifo per una ´‘buona urbanistica´?

A me sembra che sarebbe meglio – specie nel momento in cui anche i parchi nazionali toscani stanno per ripartire dopo la lunga degenza matteoliana - rimettere a fuoco la situazione del governo del territorio (che non è solo urbanistica) di cui le aree protette sono parte tanto importante. La confusione non giova a nessuno.

L’assessore Artusa si era impegnato a discutere della legge regionale in vigore per vedere come rilanciare al meglio l’impegno su tutto il fronte della protezione. Non è il caso di farlo al più presto così da capire anche come, dove e perchè è maturata questa sortita su un nuovo parco nazionale di cui nessuno sembra sapere qualcosa?

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