[02/10/2006] Rifiuti

Smaltimento batterie e pile, l´Ue coinvolge anche i produttori

LIVORNO. Pile e accumulatori: dal 26 settembre è in Gazzetta ufficiale Ue la nuova direttiva. Si tratta della 2006/66/CE del 6 settembre. La direttiva mira a impedire che i rifiuti di pile e accumulatori vengano gettati nell’ambiente e vuole evitare di confondere gli utilizzatori finali sui diversi obblighi di gestione dei rifiuti a secondo dei tipi di pile e accumulatori immessi sul mercato nella Comunità. L’applicazione riguarda tutte i tipi di batterie, quindi indipendentemente da forma, volume, peso e composizione di materiale o destinazione d’uso.

Nella direttiva vengono fissati anche tassi di raccolta e scadenze. Interessante, dal nostro punto di vista, il coinvolgimento dei produttori che, nello specifico, dovranno introdurre entro il 26 settembre 2009, “sistemi per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti basati sulle migliori tecniche disponibili”.

Abbiamo chiesto un parere sulla direttiva a Paola Ficco, giurista e giornalista, direttore di Rifiuti-Bollettino di informazione normativa (Edizioni Ambiente), nonché esperto per le tematiche ambientali del Sole24ore.

«In linea teorica – comincia – il coinvolgimento dei produttori è un fatto importante. Tuttavia non si possono ignorare le esperienze che già esistono in questo senso come le direttive sui Raee e sui veicoli fuori uso, che sono un vero disastro perché rimasti lettera morta. Ben venga, dunque, l’obbligo di riciclaggio, ma a patto che non rimanga solo un’operazione di principio, perché se poi vengono disattesi allora tanto vale non farli proprio».

Quindi lei ritiene che bisogna vedere come questa direttiva sarà applicata?
«Esatto, perché ho una preoccupazione particolare per quanto riguarda le batterie al piombo. Mi spiego: in Italia abbiamo l’esperienza del Cobat che è perfetta. Anche qui sono coinvolti anche i produttori. La questione viene affrontata in questo modo: chi compra la batteria paga, è compreso nel prezzo, anche il riciclaggio. Perché la regola è che chi inquina è chi compra non chi produce. Il produttore fa quindi da mediatore in questo caso. Recapitare, invece, in conto al produttore il costo del riciclaggio potrebbe non essere altrettanto efficace. In conclusione, mi auguro due cose: che non venga messo in discussione il sistema Cobat; e che questa direttiva non resti lettera morta come per i Raee e i veicoli fuori uso. In una frase: aspettiamo di vedere i fatti».

Questi i tassi di raccolta e le scadenze fissate dalla direttiva

Entro il 26 settembre 2012 gli stati membri dovranno raccogliere almeno il 25% che dovrà diventare il 45% entro il 26 settembre 2016.

Entro il 26 settembre 2009 i produttori dovranno introdurre sistemi per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti basati sulle migliori tecniche disponibili e tutte le pile e gli accumulatori individuabili dovranno essere sottoposti a trattamento e riciclaggio con sistemi che siano conformi alla normativa comunitaria.

Il processo di riciclaggio dovrà soddisfare le esigenze di riciclaggio previste dalla presente direttiva entro il 26 settembre 2010.

Negli stati membri sono tenuti a mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 26 settembre 2008.

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