[02/10/2006] Aria

Sacconi: Il voto Ue è nelle mani delle lobbies automobilistiche

BRUXELLES. «Appare chiarissimo che questa legislatura è sotto il controllo delle lobbies automobilistiche, che riescono a influenzare tutto il voto del centrodestra. E meno male che non ha altrettanto forza la pur potente lobby delle industrie chiamiche, altrimenti sarebbe durissima anche per il Reach».

E’ un commento amaro quello dell’europarlamentare Guido Sacconi (nella foto) all’indomani del voto del Parlamento europeo, che la scorsa settimana ha approvato, anche se con qualche emendamento, la proposta della Commissione ambiente sull’inquinamento atmosferico rivedendo così la normativa Ue sulla “qualità dell’aria ambiente”.

«Non si tratta a questo punto di divergenze su singole scelte – dice il parlamentare eletto nelle fila dei ds e confluito poi nel partito socialista europeo - quella che è in gioco è la sovranità effettiva del Parlamento. La parola spetta adesso al Consiglio dei ministri, ma la vicenda ha reso evidente un pericolo che non può essere sottovalutato e che solleva un problema strategico».

Dal punto di vista dei fatti invece va sottolineato che a fronte di deroghe e limiti innalzati, c’è stato un controbilanciamento sugli obiettivi finali, sicuramente più ambiziosi di quelli in vigore fino ad oggi, per esempio sulla riduzione dei tetti di concentrazione delle Pm10 a partire dal 2010: «Per questo si può dire che il compromesso fatto dal gruppo socialista è riucito a limitare i danni, ma la situazione complessiva a Bruxelles comincia ad essere davvero molto inquietante».

I problemi concreti prodotti da questo primo atto che rientra in una più complessiva strategia tematica sull’inquinamento, che si pone come obiettivo finale di ridurre del 40% entro il 2020 il numero di decessi causati dall’aria che respiriamo, sono due: «Intanto è stato concesso agli Stati di beneficiare di una deroga di quattro anni più altri due- - spiega Sacconi - a condizione che dimostrino che sono state adottate “tutte le opportune misure per rispettare i termini”. Il secondo fatto grave è l’aver portato da 35 a 55 il numero massimo di giorni in cui una città può superare i limiti per quanto riguarda le polveri».

A questo propostito infine Guido Sacconi ha ricordato che «sono 350mila all´anno le morti premature che si calcola avvengano ogni anno in Europa a causa dell´inquinamento. Con una ricaduta sulle spese sanitarie altrettanto impressionante: il 10 % dell’intero Pil della Ue».

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