[30/01/2006] Parchi

Ecco che cosa minaccia gli habitat italiani

FIRENZE. In Toscana sarebbero 47 i siti «Natura 2000» minacciati direttamente o indirettamente dalla realizzazione di infrastrutture. E’ l’allarme lanciato dal Wwf con la presentazione del «libro rosso degli habitat d´Italia», uno studio realizzato con il contributo del Ministero dell’Istruzione. Lo studio, basato sulla Banca dati «Natura 2000» curata dalla Direzione per la Protezione della natura del Ministero dell’Ambiente, completa la serie dei Libri Rossi Wfr, dopo quelli dedicati alle piante e agli animali d´Italia. «In Italia un terzo degli habitat che l’Europa ci chiede di proteggere (43 su 127) sono minacciati in modo preoccupante». L’Italia ha un ruolo importante nella protezione della natura europea: sui 64 habitat prioritari elencati dalla Direttiva Habitat, ben 31 sono nel nostro paese. La rete «Natura 2000» in Italia è rappresentata da 503 zps (Zone di protezione speciale) e 2.256 sic (Siti di importanza comunitaria) di cui 311 coincidenti con zps, per una superficie di 5 milioni di ettari, pari al 16,5% del territorio nazionale. In Toscana ci sono 61 zone di protezione speciale e 121 siti di interesse comunitario, in 26 di queste aree Sic e Zps coincidono o si sovrappongono in parte.
Per il Wwf «per un paese mediterraneo come il nostro, il numero di siti Natura 2000 marini proposta sono insufficienti». Un dato che in Toscana è ancora più preoccupante, visto che, pur in presenza del Santuario Pelagos per i mammiferi marini e del Parco nazionale dell’arcipelago toscano, che include la più estesa area marina protetta del Mediterraneo, non esiste nessun Sic o Zps a mare e solo il Comune di Campo nell’Elba ha avviato studi per un Sic nel mare di Pianosa. Dal libro rosso degli habitat emerge anche che un forte impatto su questi ambienti lo hanno esercitato «la bonifica delle aree umide per lo sviluppo dell’agricoltura, al profondo sfruttamento delle aree acquifere e all’aumento dell´espansione degli insediamenti urbani, spesso in aree golenali e lungo le linee di costa».
«E’ preoccupante che l’Europa tagli i finanziamenti per la conservazione della biodiversità – sottolinea il Presidente del Wwf, Fulco Pratesi – i fondi comunitari per il 2007-13 non sono in grado di fornire un adeguato supporto finanziario per lo sviluppo della Rete Natura 2000. E quelli per l’agricoltura possono al massimo contribuire per il 15% agli habitat individuati dalla Direttiva, gli ambienti agricoli e seminaturali. Il Wwf chiede al Governo e agli europarlamentari italiani di farsi promotore della nascita di un fondo Ue dedicato alla tutela della biodiversità».

Torna all'archivio