[26/09/2006] Consumo

Sbarcato al porto di Livorno il riso ogm americano

LIVORNO. I controlli effettuati nel porto di Livorno di due containers di riso statunitense con documentazione di accompagnamento non in regola, hanno portato alla scoperta di riso LLRICE601, contaminato da organismi geneticamente modificati. Degli 8 campioni di riso analizzati 4 sono risultati positivi, 1 campione è risultato negativo e gli altri 3 campioni sono ancora sotto analisi.

«Su segnalazione delle Autorità diplomatiche degli Stati Uniti d´America al Ministero della Salute – ha dichiarato il sottosegretario di Stato Gian Paolo Patta – sono stati individuati e posti sotto controllo dai Carabinieri del Nas partite di riso provenienti dalle produzioni nordamericane sospettate di avere una presenza di riso geneticamente modificato LLRICE601. Il Ministero della Salute ha disposto, quindi, i campionamenti delle partite bloccate e l´effettuazione di analisi presso i laboratori del Centro nazionale di referenza per la ricerca degli Ogm , costituito nell´Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana».

«Tutte le partite di riso sospetto importato dall´estero - ha detto il sottosegretario - sono state controllate e bloccate e il riso delle partite analizzate sarà ritirato dal mercato e distrutto o rimandato nel paese di produzione». Patta ha anche annunciato la nascita «entro fine anno dell´Agenzia italiana per la sicurezza alimentare, un ente indipendente che produrrà pareri scientifici» e si interfaccerà con l´Agenzia europea di Parma.

Il mistero della salute ha invitato i produttori di riso ad adottare il marchio dell´Enterisi: tre chicchi tricolore con la scritta "riso italiano". Tra le proposte anche l´adozione dell´etichetta "No Ogm".

Una proposta che va incontro alle richieste di Coldiretti per l´etichettatura di origine obbligatoria. per consentire l´immediata rintracciabilità del riso e di eliminare dal mercato le importazioni a rischio di contaminazione.

Per il senatore dell’Ulivo Francesco Ferrante ci sono «troppe falle nell’intero sistema di controllo delle importazioni. È grave che la contaminazione viaggi addirittura sotto l’etichetta ogm-free, quando questa dovrebbe invece garantire la totale sicurezza del prodotto. Solo inasprendo i controlli e rafforzando le misure precauzionali l’Europa può evitare che quantità di Ogm illegali varchino indisturbate i propri confini e tutelare i consumatori».

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