[25/09/2006] Parchi

Decreto caccia e Zps. Lipu, Lav e Legambiente: «é stato stravolto»

FIRENZE. A Montecitorio si apre la discussione per convertire in legge il decreto De Castro-Pecoraro su caccia e Zps e dopo il pacchetto di emendamenti presentati, le associazioni ambientaliste parlano di stravolgimento, una possibilità che preoccupa anche lo stesso ministro dell­’ambiente, che sulla questione pare però subire il protagonismo del ministro alle politiche agricole De Castro.

Il Wwf attacca direttamente il presidente della regione Toscana ed il suo assessore all’agricoltura, in particolare per le richieste di caccia in deroga alle specie protette e ricorda che così l’Ue applicherà una multa «di ben 8,3 miliardi di euro che dovrebbero arrivare in Italia (con parte destinata ovviamente anche alla Toscana) e che non arriveranno più se il Parlamento, sotto la pressione di cacciatori e Regioni, apporterà modifiche peggiorative al Decreto in discussione».

«Al presidente Martini e all’Assessore Cenni – dice Guido Scoccianti, presidente del Wwf Toscana – chiediamo di non subordinare gli interessi pubblici e di tutti i cittadini a quelli privati e corporativistici dei cacciatori. Se non sarà così, come potranno giustificarsi di fronte a cittadini e elettori?».

Per il Wwf «di fronte a una giusta richiesta da parte della Comunità Europea di corretta applicazione delle norme di tutela e di fronte addirittura alla prospettiva di una pesante multa e della perdita di miliardi di euro per il sostegno dell’agricoltura e la tutela dell’ambiente, la Regione Toscana cosa fa? Insieme e di concerto con le altre Regioni, e sulla spinta del mondo venatorio, pone una serie di richieste al Parlamento che stravolgerebbero l’attuale testo del Decreto e lo renderebbero del tutto inutile sia per la protezione concreta delle specie selvatiche sia per l’adeguamento alla normativa comunitaria e quindi l’annullamento delle sanzioni».

Il Wwf chiede alla Regione un’immediata modifica della sua posizione, in modo da favorire un rapido e integrale recepimento dell’attuale testo del Decreto di agosto, testo che fra l’altro prevede criteri di tutela in realtà minimi e di per sé insufficienti, ma che almeno costituiscono un primo passo avanti per la tutela di queste aree e degli uccelli migratori.

Per il presidente della Lav, Gianluca Felicetti: «lo stravolgimento del decreto legge sulla caccia, nato per sanare le continuate violazioni perpetrate contro le direttive europee, è una sconfessione ad opera di buona parte della maggioranza in commissione agricoltura al programma della coalizione di governo. Intervenga il presidente Prodi a ristabilire la corretta posizione della maggioranza e dell’Esecutivo che aveva portato il 4 agosto scorso al varo del Decreto».

Secondo Legambiente il decreto è stato svuotato di ogni regola: «lo Stato non indica nessun criterio minimo per gestire quelle zone che hanno peculiarità ambientali – dice il presidente Roberto della Seta - le norme che regolano la caccia non cambiano di una virgola e ci sono in arrivo una pioggia di infrazioni Ue. Non si capisce come questo possa essere accettato dall’Unione Europea, in attesa di una risposta concreta e puntuale sulle misure che l’Italia avrebbe adottato. Certo c’erano incongruenze che potevano essere corrette, – continua il presidente di Legambiente – basti pensare al divieto assoluto per l’eolico, di contro all’improbabile possibilità di colare cemento senza criterio. In materia di caccia poi, non cambia nulla rispetto a quello che già oggi le regioni possono fare. Il decreto aveva creato le possibilità di bloccare alcune infrazioni in arrivo dall’Ue, impostato così com’è parte il conto alla rovescia per la pioggia di multe. Un fallimento».

La Lipu, per scongiurare il pericolo, lancia on-line (ww.Lipu.it) una petizione idirizzata ai presidenti di Camera e Senato, ai ministri De Castro Pecoraro Scanio, e Bonino e Lanzillotta, al presidente della commissione Agricoltura della Camera Maco Lion ed ai Capogruppo della Camera dei Deputati.

Il testo è brevissimo: «Come cittadino italiano ed europeo chiedo che il Parlamento approvi senza modifiche peggiorative - e in contrasto con la Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat - il Decreto Legge n.251 del 16 agosto 2006, in modo da bloccare le procedure d´infrazione aperte dall´Unione europea contro l´Italia e assicurare importanti misure di conservazione per le Zone di protezione speciale. Mi appello quindi al vostro senso di responsabilità, per far prevalere l´interesse comune e la tutela della biodiversità nel nostro Paese».

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