[22/09/2006] Parchi

Ma per fare il presidente del parco dell’Arcipelago non basta un part-time

PORTOFERRAIO (Livorno). Dopo anni di polemiche e di commissariamenti, la notizia della nomina di Mario Tozzi (Nella foto), il geologo conduttore della trasmissione “Gaia” di Rai 3, alla presidenza del Parco è stata accolta quasi come una liberazione. Lo stesso presidente della regione, Claudio Martini, che pure aveva espresso iniziali perplessità, nell’annunciare l’accordo raggiunto con Pecoraro Scanio ha detto che è stato indicato «un nome che è garanzia di serietà, impegno e dinamismo».

Commenti positivi anche da parte di Erasmo D’Angelis, presidente della commissione territorio e ambiente del consiglio regionale, che però coglie l’occasione per ricordare a Martini e Pecoraro che rimane in piedi una questione spinosa: «adesso non dobbiamo fermarci – dice D’angelis - occorre mettere in grado anche il Parco Nazionale del Casentino, che attende la nomina del presidente, di funzionare a pieno regime».

Si dice che qualche sindaco del centrosinistra isolano sia infuriato con Martini, ma per ora la sola posizione espressa dai sindaci elbani è quella del portoferraiese Roberto Peria che esprime rammarico per il fatto che Martini non abbia accolto il metodo per giungere alla nomina del presidente del parco proposto dalla comunità dell’area protetta.

Da Legambiente, la più importante ed attiva associazione dell’Arcipelago, arriva un apprezzamento per le competenze di Tozzi ma anche una richiesta di impegno su punti precisi e che probabilmente richiederebbero una presenza ed un impegno continui che forse il conduttore di Gaia non è in grado di assicurare. Lo si capisce anche dalla risposta che Tozzi da alla collega Luana Rovini del Tirreno quando gli gli fa notare che il sindaco di Portoferraio teme che avrà poco tempo da dedicare al parco dell’Arcipelago.

«Parte del mio tempo sarà impegnato per le riprese televisive (il 26 settembre parte la trasmissione “Gaia files” e il 18 novembre la settima edizione di “Gaia”), ma posso sempre prendere l’aspettativa dal Cnr eliminando il part-time... L’importante è una presenza qualitativa e preferirei essere giudicato sui fatti, se qualcuno ha da lamentarsi aspetti un po’ di tempo».

In questo caso come non mai la quantità è anche e soprattutto quantità di presenza sul territorio e di tempo dedicato all’area protetta ed alla conoscenza del contesto naturale e sociale dell’Arcipelago. Forse Tozzi farebbe bene a prendere subito sul serio le richieste di Legambiente, visto che si troverà a dover governare un parco spossato da 5 anni di commissariamenti e che deve ancora approvare il suo Piano.

Tozzi pensa di improntare la sua presidenza sui grandi temi: energia, rifiuti, acqua, intenti condivisibili ma questioni che all’Elba sono spesso lasciate marcire in attesa di un imput esterno che a volte si chiama semplicemente commissariamento, una funzione di surroga che pare difficile possa essere interamente svolta dal parco.

Tozzi probabilmente, prima di affrontare i grandi temi dovrà più realisticamente cominciare da subito a capire e confrontarsi con la multiforme (anche politicamente) realtà delle isole e con il litigioso e frammentato panorama politico ed amministrativo che proprio quei temi, ad iniziare dalla gestione dei rifiuti, non è riuscito ad affrontare.

La posizione stranamente “buonista” di Legambiente Arcipelago toscano forse va letta anche in questo senso: appoggeremo Tozzi se si rimbocca le maniche ed affronta subito le emergenze che sono state lasciate marcire. La lista della spesa del cigno verde fa tremare i polsi: riaffermazione dei poteri e della presenza del parco sul territorio; funzionamento di una macchina amministrativa inceppata; situazione drammatica di alcune isole “minori”; fine di privilegi ed abusi; tutela della biodiversità gestione delle popolazioni di cinghiali e mufloni; rilancio delle attività sostenibili e dell’agricoltura….

Forse per affrontare una situazione così complicata e per molti versi fuori controllo al neo-presidente del parco nazionale dell’Arcipelago toscano servirà un po’ più di tempo e di presenza sulle sette isole di quanto gli può consentire l’annunciata richiesta di «aspettativa dal Cnr eliminando il part-time».

Torna all'archivio