[19/09/2006] Comunicati

Finanziamenti di Natura 2000. Due workshop di Wwf e ministero dell’ambiente

ROMA. Come si ottengono i finanziamenti europei per progetti di protezione e conoscenza della natura? Il Wwf lo spiegherà in due workshop, il primo a Milano il 26 settembre, il secondo a Palermo il 29 settembre, su "opportunità e sfide per l’implementazione di Natura 2000, periodo 2007 -2013". Gli incontri sono organizzati in collaborazione con il ministero dell´Ambiente e indirizzati a tecnici e amministratori di tutt´Italia e servono a presentare la guida al finanziamento di Natura 2000, tradotta in 22 lingue, e che verrà presentata anche in tutti gli altri stati dell’Unione Europea.

«Per fornire agli Stati membri gli strumenti idonei all´utilizzo dei fondi Natura 2000, quei finanziamenti indirizzati a specifici progetti di conservazione della natura – spiega il Wwf - la Commissione Europea ha infatti lanciato lo scorso anno il progetto "Financing Natura 2000: guidance and workshop", affidato al consorzio formato da Wwf, Institute for Ecological and Political Innovation (Nova) e Institute for European and Environmental Policy (Ieep)».

Ma mentre organizza i work shop il Wwf lancia un allarme: l’erogazione gli 8,3 miliardi di fondi di Natura 2000 destinati all’Italia potrebbero essere bloccati dall’Ue. Infatti in fondi sono stati stanziati per lo sviluppo rurale e l’agricoltura per i prossimi sette anni, e potrebbero non essere erogati, spiega il Wwf «a causa del contenzioso tra l’Italia e l’Europa sulla pessima applicazione in Italia delle direttive europee in materia di conservazione e tutela della fauna selvatica e della biodiversità», che costituiscono uno dei temi strategici della nuova programmazione dei fondi agricoli europei 2007-2013.

Quindi, spiegano al Panda «se l’Italia non garantirà immediatamente la modifica delle proprie leggi e, sopratutto, il rigido controllo sull’operato delle regioni in materia di tutela della fauna selvatica e di caccia, l’Ue potrebbe bloccare, da gennaio 2007, l’approvazione e l’erogazione dei fondi per l’agricoltura al nostro paese. L’Italia si troverebbe a dover far fronte comunque agli obblighi comunitari di attuazione della Rete Natura 2000 e delle misure per la biodiversità previste, ma senza l’aiuto europeo».

Le procedure di infrazione riguardano soprattutto le Zone di protezione speciale (Zps) ed il governo ha cercato di correre ai ripari con un decreto su deroghe alla caccia e opere infrastrutturali ed ora il Wwf teme che «potrebbe ora essere modificato in senso peggiorativo a causa delle pesanti pressioni del mondo venatorio e delle regioni italiane».

«Ritengo veramente intollerabile – dice il presidente del Wwf Fulco Pratesi - che un’infima minoranza della popolazione italiana (meno dell’1 % di cacciatori) possa pretendere di disporre a piacimento, e per puro divertimento, della fauna selvatica che è, secondo le leggi italiane ed europee e la Corte Costituzionale “patrimonio indisponibile dello Stato” e “valore trasversale”. Ancora più grave se, parlamento governo e regioni cederanno a queste pressioni e causeranno la perdita di 8 miliardi di euro agli agricoltori italiani».

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