[12/09/2006] Rifiuti

Artusa sui rifiuti speciali: aspettiamo la revisione della 152

FIRENZE. La Regione Puglia sta valutando l’ipotesi di chiudere la discarica di Grottaglie, un sito dove ogni giorno arrivano decine di camion per scaricare i rifiuti speciali provenienti da ogni parte d’Italia, anche dalla Toscana, che in tutto il suo territorio non ha un solo luogo dove portarli.

All’assessore all’Ambiente Marino Artusa (nella foto) abbiamo chiesto come potrebbe essere fronteggiata l’eventuale chiusura della discarica pugliese.
«Intanto bisogna dire che per gli speciali c’è il libero mercato, mentre per gli urbani è prevista l’autosostenibilità per regione. Noi non abbiamo modo di intervenire, anche perché siamo in fase di revisione della legge 152, invece abbiamo già affidato a uno studio l’incarico di progettare un sistema satellitare per la tracciabilità dei rifiuti».

Eppure esiste un Piano regionale, basto sul principio di prossimità, che impone, per esempio, la realizzazione di un modulo per rifiuti pericolosi all’interno di ogni discarica. Quando sarà messo in atto?
«Il principio di prossimità è molto giusto, ma tutto questo in realtà è un auspicio e la situazione reale evidenzia criticità forti, con i rifiuti che vengono portati dove indica il mercato, cioè dove le aziende spendono meno. Io sono completamente d’accordo sul principio di prossimità, ma attualmente la normativa non dà alla Regione e agli enti locali la possibilità di intervenire (in realtà la normativa non impediva prima, e non impedisce ora, di intervenire altrimenti il Piano regionale degli speciali sarebbe fuorilegge, ndr). Speriamo che con la revisione della legge delega sia fatta maggiore chiarezza».

Il 30 luglio scorso il governatore Martini annunciò che la decisione definiva sulla gestione dei rifiuti nell’area metropolitana sarebbe slittata al 15 settembre. La data sarà rispettata?
«Il 15 era una data presuntiva. Probabilmente per quel giorno ci saranno problemi di disponibilità da parte di qualcuno».

In primis del presidente Martini, impegnato con la maxi delegazione italiana a Canton, in Cina...
«Esatto, comunque appena torna facciamo quel tavolo e vediamo se riusciremo a chiudere la partita. Attualmente possiamo dire che la strada si sta finalmente aprendo verso uno sbocco positivo. Sarebbe davvero un grande risultato chiudere questa fase e cominciare a lavorare concretamente sulla linea politica e innovativa avanzata che ci siamo prefissi».

A proposito di gestione dei rifiuti, che ne pensa dell’alternativa agli inceneritori che il suo partito avrebbe trovato: cioè il dissociatore molecolare presentato dal consigliere Fabio Roggiolani, che è anche responsabile nazionale energie dei Verdi?
«La regione è favorevole a tutto ciò che va nella direzione di migliorare l’impiantistica, non a caso nella proposta che stiamo portando avanti nella piana è prevista anche la sperimentazione di soluzioni innovative basate sul ciclo del freddo. Per quanto riguarda la soluzione proposta da Roggiolani sarà ovviamente valutata a patto che non confligga col tema della riduzione dei rifiuti e della raccolta differenziata, perché così all’impronta una criticità evidente di questo impianto di gassificazione è che brucerebbe il tal quale, mandando di fatto a monte tutti gli sforzi fatti sulle raccolte differenziate.
Comunque ripeto, valuteremo tutto. E per inciso faccio notare che in Toscana esistono già impianti sperimentali del genere: il gassificatore di Testi fa parte di una generazione più vecchia e difficilmente confrontabile, ma per esempio lo scorso anno ho vistato il gassificatore di Gallicano, che trattava già la differenziata. Quindi studiamo e valutiamo, ma ricordiamoci che alla base di tutto ci deve essere la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata».

A proposito, di solito nei primi mesi dell’estate Arrr diffonde i dati sulla produzione di rifiuti e le percentuali delle raccolte differenziate. Quest’anno ancora non sono usciti.
«Mi hanno mandato in questi giorni una prima bozza non definitiva, ma non ho ancora avuto il tempo di leggerla. Comunque l’impegno del 2010 per ridurre del 15% è inamovibile. E noi continuiamo a lavorare per questo. Anzi, le annuncio che stiamo per emanare un bando che poi i singoli comuni potranno utilizzare per avviare la raccolta porta a porta nei loro centri».

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