[11/09/2006] Parchi

Federparchi: la legge salvacoste sarda esempio da seguire

ROMA. A Federparchi piace la legge “salvacoste” della Sardegna e il presidente Matteo Fusilli ha scritto al governatore sardo Renato Soru per complimentarsi per un provvedimento che «conferisce alla Sardegna un ruolo guida nell’azione per la difesa di un patrimonio quale quello costiero, oggetto negli ultimi decenni di una aggressione dissennata quanto pericolosa».
La concezione alla base della legge sarda è per Federparchi «quella corretta, che considera il suolo una ricchezza finita e il territorio costiero un bene prezioso dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale».

La federazione delle aree naturali protette è preoccupata per il fragile equilibrio dell’intero bacino Mediterraneo e «dal progressivo snaturamento delle coste che, ai ritmi attuali, riguarderà entro il 2025 oltre il 50% di tutta la loro estensione», per questo Fusilli spera che l’esempio della Sardegna venga seguito da altre autorità regionali e nazionali, anche perché «le aree protette costiere e marine della Sardegna trarranno notevoli benefici da un sistema di difesa passiva quale quello introdotto con il blocco delle urbanizzazioni estensive dei litorali».

Poi Federparchi richiama un tema “caldo” in Sardegna, soprattutto dopo la mancata istituzione del parco nazionale del Gennargentu per la contrarietà delle amministrazioni locali e della stessa regione; Fusilli auspica che «il consiglio regionale e la giunta sapranno applicare la stessa volontà e lo stesso rigore nel dotarsi di una legge quadro sui parchi naturali, così da avviare un processo di tutela attiva e di valorizzazione delle emergenze più significative dello straordinario patrimonio ambientale dell’isola, che appartiene ai sardi e all’umanità intera».

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