[11/09/2006] Parchi

Il decreto sulle Zps salva la caccia anche nell´isola del Giglio

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto) – Nei giorni scorsi il sindaco dell’Isola del Giglio Attilio Brothel, era intervenuto sulla questione caccia/Zps, chiedendo a Regione Toscana e provincia di Grosseto di adottare per le Zone di protezione speciale «le migliori e rapide soluzioni per dare concretezza e coerenza attuativa alle nuove norme e certezza di diritto per i cacciatori, anche mediante adeguati provvedimenti di prelievo in deroga. La necessità di dare attuazione in maniera rapida deriva dalla circostanza che occorre evitare difficoltà nelle quali potrebbero venire a trovarsi i cacciatori a causa della insufficiente e non tempestiva informazione. Questa Amministrazione, per l’Isola del Giglio, ha già chiesto il mantenimento della norma già esistente».

Un appello che Legambiente Arcipelago toscano non ha preso bene: «Non si comprende bene cosa regione e provincia dovrebbero fare – si legge in una nota degli ambientalisti - visto che esiste già un calendario venatorio e che proprio il decreto legge n.251 del 16/8/06 (che si allega) fissa regole certe nelle Zps e consente, non vieta, la caccia in quelle aree».

Legambiente spiega che senza il decreto l’Ue «avrebbe dato attuazione alla procedura d’infrazione (con annesse sanzioni), che avrebbe impedito la caccia nelle Zps e nelle regioni oggetto della procedura a causa delle deroghe sulla caccia a specie protette che il sindaco sembrerebbe voler rimettere in discussione».

Ma il Cigno verde becca anche i cacciatori che oggi protestano mentre prima non si erano accorti «del pasticcio fatto dal governo Berlusconi sulle Zps, con un provvedimento che ignorava le direttive europee Uccelli ed Habitat, e che il 14 novembre 2005 aveva portato ad una sentenza del Tar Lazio e il 14 febbraio 2006 ad una sentenza del Consiglio di Stato che determinavano la chiusura totale della caccia nelle ZPS, comprese quelle di Giglio, Elba e Capraia».

I legambientini isolani dicono al sindaco che «le deroghe “eterne” e reiterate sono impossibili per l’Unione Europea, e lo sono ancora di più in un Arcipelago che è, fuori e dentro le Zps - un’importante International Birds Area (IBA) di Natura 2000» mentre è urgente la conversione in legge del Decreto entro il 18 ottobre, se non si vuole davvero bloccare la caccia nelle Zps.

«Per la caccia nelle isole non cambia quasi nulla – scrive Legambiente - salvo il divieto nelle ZPS del malcostume venatorio del “pronta-caccia” per consentire le stragi di fagiani e altri animali da allevamento appena rilasciati in natura, una caccia consumistica da macelleria che non fa certo onore a chi la pratica». Per gli ambientalisti, nel decreto ci sono invece altre cose di cui dovrebbe ro occuparsi subito comuni e parco nazionale dell’Arcipelago: il divieto di circolazione con mezzi motorizzati fuoristrada, esclusi quelli agricoli, di soccorso, controllo e sorveglianza, e per l’accesso ai fondi, «quindi – dice Legambiente Arcipelago - occorre che comuni e parco fermino i raid di Motocross ed il traffico di fuoristrada, anche a scopo venatorio, in tutte le strade e piste forestali non adibite al normale traffico»,fuori e dentro il parco nazionale.

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