[08/09/2006] Parchi

Rimigliano, gli interessi privati e l´interesse pubblico

SAN VINCENZO (Livorno). Il circolo Legambiente di San Vincenzo interviene sul dibattito sorto intorno al parco di Rimigliano sottolineando che finalmente «le dichiarazione degli esponenti Ds e del sindaco Biagi “sembrano” finalmente mosse dal principio elementare, in materia di gestione del territorio, della prevalenza dell’interesse pubblico su quello privato».

Il nuovo Piano Strutturale di area secondo Maurizio Viliani « “sembra” essere in grado di appianare ogni dissenso, visto che raccoglie consenso e disponibilità anche dalle forze politiche solitamente più critiche sulle scelte territoriali.

La svolta positiva poi, “sembra” giungere con eccezionale tempismo a ravvivare le residue speranze di salvaguardare la tenuta di Rimigliano, per tornare a casa nostra, magari dando il giusto peso al parere della Sovrintendenza ai beni artistici, culturali e paesaggistici e senza trascurare D’altronde spetta sicuramente alle pubbliche amministrazioni, e non ai proprietari, stabilire la destinazione di ogni parte del territorio amministrato».

Tuttavia per il circolo di Legambiente San Vincenzo non appare chiaro «se il nuovo vento di democrazia ambientalista sia un vero ravvedimento o, Dio non voglia, un modo per raggiungere gli obiettivi prefissati, facendoli apparire il massimo risultato raggiungibile dopo sofferti e combattuti contenziosi, dove l’Amministrazione difende strenuamente, ci mancherebbe, l’interesse del territorio e dei Cittadini».

«Ci preoccupano le dichiarazioni del segretario della Federazione Ds - prosegue Viliani - che considera “improbabile” lo sfruttamento agricolo della tenuta di Rimigliano. Matteo Tortolini evidentemente ignora che nell’azienda agricola di Rimigliano viene praticata l’agricoltura biologica e l’indirizzo colturale prevalente è quello dei seminativi: quindi una agricoltura di qualità e non “un rovaio” come disse alcuni anni fa l’allora sindaco Roventini».

«Se deve essere parco allora facciamolo - conclude il cigno verde - facciamo rientrare tutta la tenuta nelle aree protette e seguiamo fedelmente gli indirizzi che De Lucia ha indicato: contenimento dell’uso del suolo e no alle seconde case, quindi ristrutturazione dell’esistente ad uso alberghiero così come è stato fatto per il podere sulla strada Principessa».

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