[07/09/2006] Urbanistica

Ospedali: dissensi e contestazioni, ma non ecomostri

LIVORNO. L’ingegner Franco Matteoni, che fa parte di Verdi, Legambiente e Wwf di Pistoia, ci chiede nel suo intervento di fare un’inchiesta su quanto sta accadendo, relativamente alla realizzazione dei nuovi ospedali, a Lucca, Massa e Prato. Ci siamo così rivolti all’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, e ai responsabili di Legambiente delle città in questione per avere lumi. Le prime risposte le abbiamo avute da Massa e da Prato, rispettivamente da Gianni Volpini e Franco Di Martino.

Assessore, Matteoni parla di grosse criticità per i nuovi ospedali di Pistoia, Lucca e Massa, di aree “di pertinenza fluviale”, di ricorsi al tar e di procedure che fanno drizzare i capelli. Lei come replica?
«Sono stati fatti tutti i procedimenti e tutti hanno approvato le decisioni prese a livello locale, provinciale e regionale. I tribunali si sono già espressi. Cosa possa dire ora che i lavori stanno per cominciare? Che siamo in democrazia e che l’opinione di Matteoni andrà agli atti. Se ci sono altri ricorsi faranno il loro iter».

Volpini, come stanno le cose rispetto alla localizzazione del nuovo ospedale di Massa? E’ vero, come sostiene Matteoni, che c’è un ricorso al Tar? Qual è la vostra posizione e quella dei comitati?
«Una contestazione c’è, ma è marginale. C’è un comitato, però il fronte ambientalista è un po’ diviso. I Verdi, ad esempio, hanno al loro interno un gruppo di medici e quindi sono favorevoli alla nuova struttura. Italia Nostra è favorevole, ma in una zona diversa. Le motivazioni per opporsi comunque ci sono. Una è quella che l’area dove sorgerà il nuovo ospedale è a rischio idraulico, ma pare che la questione sia stata risolta. La mia posizione, invece, punta su un altro aspetto che avevo anche fatto presente anni fa a Vannino Chiti, senza peraltro riceverne risposta. Ovvero, la legge 5 della Regione Toscana impone il recupero del patrimonio edilizio. Nella logica del cercare di non consumare territorio, quindi, avendo gli ospedali di Massa e di Carrara relativamente in buone condizioni bisognava investire sul loro recupero appunto. Sui ricorsi so che per il momento hanno fatto poca strada e, se devo dire la mia, credo che alla fine il nuovo ospedale si farà».

Diversa la situazione a Prato, come spiega Franco Di Martino: «Qui la discussione è sulla fine che farà il vecchio ospedale, non su quello nuovo. Quello vecchio, in particolare la parte nuova di quello vecchio, ha palazzi più alti delle mura. La nostra posizione è quella di abbattere questa parte e farci dei giardini e di recuperare la parte storica del resto dell’ospedale che è di pregio dal punto di vista architettonico. Altri invece vorrebbero farci un polo universitario, ma noi non siamo d’accordo. L’unico problema della localizzazione del nuovo ospedale può essere la viabilità, ma niente di più».

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