[05/09/2006] Parchi

Giannutri abbandonata

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto). Nuovo allarme di Legambiente per Giannutri, la più meridionale delle isole dll´arcipelago toscano. Agli ambientalisti continuano a giungere segnalazioni di imbarcazioni che calano le ancore e sostano indisturbate nel mare protetto ed anche nella zona 1 a riserva integrale e con divieto assoluto di navigazione, ma anche notizie di una gestione del mare e del territorio di Giannutri non certo conformi ai vincoli di un parco nazionale.

«E´ uso di alcune imbarcazioni, durante la loro sosta nel golfo dello Spalmatolo - si legge in una nota del gruppo Giannutri del Cigno verde - scaricare a mare, anche sottocosta, le acque di sentina, e a nulla sono valse le proteste di alcuni ospiti di Giannutri fatte direttamente ad uno dei capitani dell´imbarcazioni che trasportano i visitatori sull´isola».

Ma Legambiente denuncia ancora una volta anche la pesca illegale dei Datteri di mare, che comporta anche la distruzione delle coste sommerse dell´isola «da parte di sommozzatori armati di mazzuolo e punteruolo per estrarre questi protettissimi molluschi bivalvi dagli scogli. Il tutto a danno di una specie della quale è vietato il prelievo e in un´area marina protetta di un parco nazionale».

Non sembra andare meglio a terra «tutta l´isola è compresa nel parco nazionale dell´Arcipelago toscano - spiegano gli ambientalisti - ed in una Zona di protezione speciale, ma le stranezze non mancano». Ad iniziare dalla zona del "Cantiere", recentemente acquisita dal ministero dell´ambiente, ma dove accanto è sorta una piccola discarica, rifiuti anche vicino all´eliporto costruito dalla regione Toscana: «nascosta da una siepe - spiega Legambiente - c´è un´area ancora più grande adibita a ricovero di cassonetti e strabordante di materiale di ogni tipo, che costituiscono ormai una vera e propria discarica, che andrebbero immediatamente portati via da Giannutri».

Legambiente si appella a parco e comune perché prendano gli opportuni provvedimenti per far cessare gli abusi a mare e risanare le discariche a terra.

Torna all'archivio