[31/08/2006] Urbanistica

Monticchiello, appello al Governo

ROMA. «L’enorme insediamento immobiliare è un vero e proprio ecomostro, una follia economica prima ancora ambientale, oltre che una truffa». Non usa mezzi termini il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, per definire quello che sta accadendo a Monticchiello e che è venuto alla ribalta nazionale grazie all’intervento su La Repubblica di Alberto Asor Rosa.

L’associazione ambientalista ha deciso così oggi di inviare un appello ai ministri Rutelli e Pecoraro Scanio perché intervengano urgentemente sulla questione del nuovo insediamento immobiliare in costruzione nella piccola frazione del Comune di Pienza. Un’opera nel cuore della Val d’Orcia. Monticchiello, ricorda Legambiente, è sede del “Teatro Povero Tradizionale Toscano”, una delle più interessanti espressioni culturali della provincia di Siena e di tutta la Toscana che rientra in uno scorcio di territorio riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Unesco.

«Concepire, proprio a ridosso del centro storico del borgo, 87 nuovi alloggi distribuiti in 12 comparti edilizi, per un totale di 300 nuovi residenti, in una comunità che conta poco più di 150 anime – prosegue Della Seta - è totalmente assurdo. Per di più senza alcuna cura e attenzione per il paesaggio circostante, che non è certo un territorio qualsiasi ma uno tra i più belli d’Italia e tra i più fotografati e filmati del mondo. Pensare che il turismo di cui gode la Val d’Orcia possa prescindere dalla bellezza e dalla qualità ambientale dei luoghi è un errore. Questa operazione edilizia non è certo una scelta necessaria allo sviluppo territoriale. Ha piuttosto le caratteristiche di una truffa poiché le nuove palazzine, nate come abitazioni per residenti, saranno vendute invece come seconde case».

Il caso ha sollevato – e lo abbiamo fatto anche noi di greenreport.it – la questione su quanti Monticchiello ci siano in Italia. Gli amministratori locali hanno ricostruito tutto l’iter del progetto, arrivando alla conclusione che, pur avendo un grosso impatto ambientale, non si poteva bloccare la realizzazione. L’ultima notizia sul dibattito in corso è quella dello confronto pubblico che si terrà a Capalbio tra Asor Rosa l’assessore regionale Riccardo Conti.

«Alcuni amministratori locali si sono premurati di difendere l’indifendibile – aggiunge Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana – e cioè le loro errate scelte di governo del territorio. Nonostante il parere negativo della Regione Toscana, ha prevalso la via del cemento facile. Una via diametralmente opposta a quella dello sviluppo sostenibile e decisamente in contrasto con la bella tradizione amministrativa improntata alla tutela che ha caratterizzato tutta una generazione di Sindaci locali degli anni Cinquanta e Sessanta. Non si tratta di ‘museificare’ il paesaggio – conclude Ferruzza -; quello che conta, nel paradigma della sostenibilità, è il senso della misura. Che qui si è abbondantemente superata».

Legambiente segnala infine che la società concessionaria dell’edificazione (di Roma) sta facendo partire un’analoga operazione nel vicino borgo di Contignano, nel Comune di Radicofani.
«Un patrimonio storico e paesaggistico unico al mondo – spiega l’associazione - sta per essere consumato e svenduto agli interessi di pochi e lontani speculatori, senza nessun vantaggio plausibile né per gli abitanti, né per quei cittadini del mondo che hanno semplicemente a cuore il destino della nostra straordinaria regione».

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