[28/08/2006] Parchi

Il sindaco del Giglio: «I mufloni stanno diventando una calamità»

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto). Dopo il caso dei caprioli sulle Alpi e gli Appennini, rischia di aprirsi un nuovo caso di gestione faunistica che potrebbe richiedere abbattimenti selettivi, e stavolta in un parco “marittimo”: il sindaco del Giglio, Attilio Brothel, ha scritto al commissario del parco dell’Arcipelago toscano ed alla provincia di Grosseto per segnalare «la forte preoccupazione degli agricoltori e dei cittadini per i danni che i mufloni in libertà stanno arrecando alle colture e alle vigne di Isola del Giglio, soprattutto in area “parco”» .

Al Giglio in molti pensano che i mufloni, importati da privati in tempi abbastanza recenti, stiano diventando una calamità «perché – scrive il sindaco - distruggono la flora, i vigneti, i muretti a sassi, viaggiano indisturbati per le strade, sono pericolosi per le persone alle quali attraversano la strada, improvvisamente».

Per Brothel la questione «è estremamente seria e impone l’urgente adozione di ogni utile iniziativa, da parte del parco nazionale dell´Arcipelago toscano ovvero dell’amministrazione provinciale di Grosseto,
tendente ad eliminare gli inconvenienti lamentati e far finalmente cessare l´emergenza ed il pericolo per i cittadini e la distruzione della flora, i vigneti, i muretti a sassi e quant’altro».

Il primo cittadino gigliese spiega di aver chiesto «interventi decisi, appropriati ed immediati che pongano fine alle devastazioni che i mufloni stanno causando al territorio, al patrimonio naturale, al sistema idrogeologico, alle attività produttive ( specialmente in zona “parco”) e, per salvaguardare la primaria esigenza di sicurezza fisica e psicologica delle persone, evitando la prosecuzione di una situazione ( peraltro già segnalata in passato) di immobilismo che l’opinione pubblica certamente non apprezza».

Lamentele per l’aumento della popolazione di mufloni vengono anche dall’Elba e da Capraia, il parco nazionale ha avviato nelle due isole livornesi un censimento per accertare se l’ambiente può sopportare il numero di questi ungulati e se procedere ad interventi di riduzione della popolazione di mufloni.

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