[24/08/2006] Parchi

Abbordata dai pescatori la nave degli abbordaggi di Greenpeace

MARSIGLIA (Francia). Alla fine l´ammiraglia di Greenpeace ha dovuto levare l´ancora dall´acque territoriali francesi. La decisione è stata presa stamani dalle autorità francesi, dopo che i pescatori di tonno hanno fisicamente assaltato la Rainbow Warrior: una decina di pescherecci infatti ha circondato la nave di greenpeace ancorandosi con delle cime e bloccando in pratica ogni accesso. I pescatori hanno quindi usato degli idranti contro l’equipaggio di bordo che comprende anche un italiano, il marconista Gianluca Morini.

Dopo la segnalazione di aiuto da parte degli ambientalisti della Rainbow Warrior, le autorità francesi hanno disposto l’invio di un rimorchiatore per trascinare in acque internazionali l´imbarcazione.

«Accettiamo la decisione delle autorità marittime francesi, nel tentativo di smorzare le tensioni che si sono create in queste ultime ore - ha dichiarato Mike Finken, capitano della Rainbow Warrior - Non crediamo tuttavia, di essere obbligati sul piano legale ad agire in questo modo: la Rainbow Warrior non ha infranto alcuna legge e la tensione è stata causata dal comportamento dei pescatori di tonno francesi».

La Rainbow Warrior, che era stata bloccata ieri all’ingresso nel porto di Marsiglia da 25 imbarcazioni per la pesca del tonno, avrebbe dovuto lasciare il suo punto di ancoraggio nel porto di Marsiglia alle 18 di oggi e dirigersi a Cartagena, in Spagna, per l’ultima tappa del tour di tre mesi che sta effettuando nelle acque del Mediterraneo. L’obiettivo del tour è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi del Mediterraneo - e sulla crisi delle popolazioni di tonno rosso che rischiano l’estinzione a causa della pesca eccessiva – promuovendo l’istituzione di una rete di riserve marine.

«I pescatori di tonno fanno quello che vogliono in alto mare e adesso spadroneggiano anche nei porti - ha dichiarato Karli Thomas di Greenpeace International, che in questo momento si trova a bordo della Rainbow Warrior - Le flotte per la pesca industriale del tonno devono assumersi le loro responsabilità a fronte della crisi che affligge il Mediterraneo e devono guardare in prospettiva. Dovrebbero infatti sostenere la nostra proposta di istituzione di una rete di riserve marine, che nel lungo periodo, tutela non solo l’ambiente, ma anche gli interessi delle comunità di pescatori, in Francia come nel resto del Mediterraneo».

(Nella foto si intravede la sagoma della nave di Greenpeace circondata dalle imbarcazioni dei pescatori francesi)

Torna all'archivio