[23/08/2006] Consumo

L´aumento del prezzo del petrolio fa scendere i consumi

ROMA. Crescono le immatricolazioni di auto ma a luglio cala il consumo di prodotti petroliferi in Italia: secondo i dati diffusi dall’Unione petrolifera italiana (Upi) «tornano a puntare verso il basso i consumi petroliferi italiani che a luglio, dopo due mesi di recupero, scendono dell’1,8% (meno 135mila tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2005, con volumi pari a circa 7,2 milioni di tonnellate».

In calo del 7,3% la vendita di benzina (meno 88 mila tonnellate) mentre aumenta del 2,0% (+ 42mila tonnellate), il gasolio per autotrazione. La domanda totale di carburanti (benzina più gasolio) nel mese ha mostrato un calo di oltre l’1% rispetto allo stesso mese del 2005.

Ma secondo i dati forniti dall´Upi è anche «proseguito il calo dei consumi di olio combustibile per uso termoelettrico, sebbene con una flessione limitata al 5,6% (meno 28 mila tonnellate).

Tirando le somme gli italiani a luglio hanno consumato 1,1 milioni di tonnellate di benzina per auto; 2,2 milioni di tonnellate di gasolio auto; 0,5 milioni di tonnellate di olio combustibile per uso termoelettrico. Una situazione abbastanza normale se si pensa all´aumento vertigionoso dei prezzi del greggio duranmte questa estate. Casomai la novità sta nel fatto che all´aumento dei prezzi corrisponde questa volta un quasi contemporaneo calo dei consumi.

Il segno meno di luglio comuqnue non incide molto sui consumi dei primi 7 mesi del 2006: con un incremento totale di vendita di prodotti petroliferi di oltre 51 milioni di tonnellate (+ 683.000 t.), con un più 1,4% rispetto allo stesso periodo del 2005 e con un balzo di + 14,4% dell’olio combustibile usato per le centrali termoelettriche, oltre 4 milioni di tonnellate totali, una crescita che, come dice la stessa Upi, «ha risentito dei maggiori acquisti legati alla crisi del gas dello scorso inverno.

Le nuove immatricolazioni di auto nel 2006 sono in crescita del 5,1%, ed il 58,5% è alimentato a diesel, con una crescita dello 0,6% della vendita di carburanti. Quindi più auto ma anche un po’ di risparmio.

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