[23/08/2006] Parchi

Il parco minerario nel direttivo del Pnat? Molto difficile

PORTOFERRAIO (Livorno). Il presidente del parco minerario, rilanciando la proposta di una presenza di un suo rappresentate nel direttivo del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, smentisce che si tratti di una sua autocandidatura.

Ne prende atto Legambiente Arcipelago, che in una nota si chiede però «chi, oltre Marchetti potrebbe ricoprire autorevolmente tale carica per il parco minerario? Visto che di candidati e candidature si sta parlando - si legge - sarebbe meglio sapere chi sarebbe il vero candidato e come si intenda farlo eleggere».

Secondo il Cigno Verde è poi strano che Marchetti «avanzi l’impellente esigenza di questa presenza nel Direttivo e poi faccia un quadro della legge 394/91 e dei Parchi nazionali, con accenti, argomentazioni e giudizi semplicistici che credevamo patrimonio del centro-destra e di Matteoli. Forse sarà perché Marchetti ha compreso che con l’attuale normativa l’ingresso di un rappresentante del parco minerario è problematica e probabilmente non attuabile?»

Legambiente sopiega quindi che secondo la legge 394/91, «i sindaci rappresentano il territorio (e tutte le sue articolazioni) in ben due organi del Parco: Comunità del Parco e Consiglio Direttivo e soprattutto con i rappresentanti dei comuni del versante minerario il Presidente del Parco Tanelli parco ha concordato le iniziative prese per il parco minerario. Inoltre la proposta Marchetti non tiene conto delle norme che regolano l’elezione dei componenti del Direttivo dell’Ente Parco, tanto che lo stesso Marchetti è costretto a chiedere una modifica della legge che vanificherebbe, con i suoi tempi lunghi, la sua richiesta».

Il problema di fondo per gli ambientalisti è che se si deve far posto ad un rappresentante del parco minerario dentro il direttivo del parco nazionale, bisogna toglierlo a qualcun altro e Legambiente passa in rassegna uno per uno tutti gli attori che dovrebbero rinunciare al loro posto, giungendo a conclusione che nessuno lo farà mai.

«Siamo d’accordo con Marchetti sulla necessità di forme d’integrazione permanenti fra il consiglio direttivo dell’ente parco e quello d’amministrazione del parco minerario - conclude il Cigno Verde - ma ci sarebbe un evidente conflitto di interessi tra uno che dirige un parco minerario e lo stesso che poi va nel direttivo del parco nazionale a concordarsi le forme di gestione, finanziamento ed interventi nel parco minerario. Quindi i rapporti tra parco nazionale e minerario vanno attuati attraverso il piano del parco, il regolamento e il piano di sviluppo pluriennale economico e sociale e con un rapporto stretto tra direttivo del parco e gestione del parco minerario. Gli spazi per l’auspicato stretto rapporto tra i due parchi sembrano questi».

(nella foto uno scorcio del parco minerario)

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