[22/08/2006] Parchi

Marchetti: «Non mi sono autocandidato nel consiglio direttivo dell’ente parco»

RIO MARINA (Livorno). Nei giorni scorsi Lorenzo Marchetti(nella foto), presidente del parco minerario dell’Elba, aveva avanzato la richiesta che nel prossimo direttivo del parco nazionale dell’Arcipelago toscano ci fosse un rappresentate del suo parco, una proposta che era stata letta, anche da Greenreport, come una possibile autocandidatura, e Marchetti interviene per smentire: «Ritengo opportuno precisare – scrive il presidente del parco minerario - che non mi sono autocandidato nel consiglio direttivo dell’ente parco e tanto meno ho posto un problema personale, ma ho semplicemente sollevato un’esigenza collettiva».

In altre parole Marchetti ritiene necessario che «l´ente parco punti anche alle miniere dell’Elba orientale, ci vogliono forme d’integrazione permanenti fra il consiglio direttivo dell’ente parco e quello d’amministrazione del parco minerario. Penso perciò ad una figura comune presente nei due organismi. Ho fatto questa proposta dopo che negli ultimi anni ho assistito, nell’indifferenza dei più, a forme di strabismo, errori e trascuratezze dell’ente parco verso i meravigliosi giacimenti di ferro che tutto il mondo c’invidia».

Poi Marchetti passa ad un’analisi della situazione del Pnat: «Nessuno può vantare il monopolio dei parchi, né gli enti, né i partiti, né le associazioni, ma i parchi non sono parti separate e/o separabili dal contesto circostante. Sia allora la comunità del parco a trovare le opportune soluzioni ad un problema vero! Occorre, in ogni caso, superare le gestioni ministeriali centralistiche e burocratiche, dove un ministro decide per tutti».

«E’ necessario che sia rivista la natura giuridica ed amministrativa dei parchi nazionali - prosegue Marchetti - superando, innanzi tutto, la loro anacronistica appartenenza agli enti del parastato, rafforzandone l’autonomia e valorizzando le esperienze compiute nel campo della gestione dei sistemi territoriali. Anche i parchi nazionali, secondo me, devono intercettare il turista curioso per offrirgli un rapporto vero e profondo con la natura e con le culture locali. I parchi ambientali – conclude Marchetti - devono attivare e sviluppare una propria economia sostenibile di cui i primi beneficiari sono il turismo di qualità, gli operatori dei servizi, gli agricoltori, i produttori di tipicità, l’artigianato tradizionale, l’edilizia del restauro, le forze della ricerca scientifica e della formazione»

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