[21/08/2006] Parchi

Pecoraro Scanio ai cacciatori: «nessun restringimento, solo regolamentazione»

ROMA. Federcaccia ed altre associazioni venatorie minacciano, se non ci saranno sostanziali correzioni, iniziative clamorose contro il decreto governativo che pone fine alle deroghe sulle specie cacciabili e regolamenta l’attività venatoria nel Zone di protezione speciale, a rispondere è direttamente il ministro dell’ambiente.

«Quello che i cacciatori definiscono restringimento – dice il ministro Alfonso Pecoraro Scanio - è una semplice regolamentazione della materia in linea con l’Europa. Infatti negli ultimi anni l’attività venatoria si era allargata oltremisura esorbitando sia dalle direttive comunitarie sia dalla normativa nazionale. Questa non è un’opinione ma un fatto oggettivo documentato dall’Unione Europea».

«Con questo decreto – spiega il ministro - non si potranno più violare le direttive europee e grazie ad una corretta applicazione della legge 157/92 non solo verrà tutelata in maniera adeguata la fauna selvatica, ma eviteremo al Paese ulteriori infrazioni comunitarie. Analizzeremo con interesse il documento che il mondo venatorio proporrà ma in materia di deroghe l’Unione Europea si è espressa in maniera inequivocabile con l’ultimo parere motivato dello scorso giugno dove addirittura per ogni regione sono stati specificati i termini della violazione della direttiva “Uccelli”».

Il ministro prosegue ricordando che «è doveroso ricordare ancora una volta che, se è vero come dicono i cacciatori che la materia venatoria è competenza delle regioni è altrettanto vero ed incontestabile che la tutela della fauna selvatica è competenza esclusiva dello Stato, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione».

Alle associazioni venatorie il ministro ricorda, che «la stessa legge sulla caccia definisce la fauna selvatica un patrimonio indisponibile dello Stato e se si considera che le deroghe riguardano specie protette, appare di tutta evidenza quale sia il dovere dello Stato rispetto a questa. Noi – conclude Pecoraro Scanio - non abbiamo fatto un provvedimento contro la caccia ma semplicemente abbiamo riportato questo tema nel segno dell’Unione Europea e dello spirito della legge 157.
Disponibili dunque al confronto, purchè questo sia basato su fondamenti scientifici e giuridici seri».

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