[26/01/2006] Urbanistica

Legambiente a Conti: «Troppi abusi edilizi sulla costa»

LIVORNO. Non si è fatta attendere la replica di Legambiente all´assessore regionale all´Urbanistica Riccardo Conti che ieri a greenreport aveva dichiarato inutile la richiesta dell´associazione ambientalista di un provvedimento regionale di non edificabilità entro i due chilometri dalla costa.

«Conti è troppo intelligente e ci conosce troppo bene - dice Legambiente - per pensare davvero che vogliamo radere al suolo Viareggio o Marina di Campo. La proposta di Legambiente Toscana è volta a fermare i nuovi progetti di occupazione della costa, alcuni dei quali colossali come il Villaggio Paese e la definitiva cementificazione di Capo d’Arco a Rio Marina (nella foto uno degli ultimi interventi edilizi), o magari il nuovo albergo che si vorrebbe realizzare sulla spiaggia di Procchio, le costruzioni sulle dune residue, oppure l’abusivismo grande e piccolo».

Legambiente spiega che molti di questi interventi «vengono purtroppo realizzati attraverso varianti ad hoc, Piani particolareggiati di intervento privato che diventano pubblici con una delibera, oppure, semplicemente, attraverso la non osservanza delle scadenze fissate dalle leggi sull’urbanistica della Regione Toscana, dei vincoli e delle Valutazioni ambientali».

Il comunicato di Legambiente prosegue specificando che «non stiamo certo parlando di ampliamenti nei centri urbani o della necessità di dare risposte dove ci sono reali esigenze abitative, ma di salvaguardare la costa e il paesaggio non ancora interessati da seconde case, nuovi villaggi turistici e mega-alberghi».

«Quel che per esempio vediamo - concludono gli ambientalisti - è che all’Elba prime case se ne fanno poche anche se se ne parla molto, mentre la speculazione edilizia e l’abusivismo non si fermano ed alimentano un impressionante spirale di lavoro nero, clandestino e sottopagato che genera anche gravi problemi di legalità ed evasione fiscale. Il provocatorio e distruttivo decreto “Las Vegas” del Governo Berlusconi potrebbe essere l’occasione per ridiscutere anche di quello che sta succedendo e rischia di succedere sul litorale toscano».

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