[17/08/2006] Aria

Legambiente: «Anche le altre città istituiscano il road pricing come a Milano»

MILANO. Il sindaco di Milano ha annunciato l’intenzione di varare in tempi brevi il "road pricing" per l’ingresso delle auto in città e subito arriva il commento positivo di Legambiente: «se davvero il sindaco di Milano Letizia Moratti introdurrà un ticket d´ingresso per i non residenti che vogliono circolare in automobile a Milano – dice Roberto Della Seta, presidente nazionale del Cigno Verde - Legambiente sosterrà con forza e convinzione questa sperimentazione, che porrebbe la seconda città italiana all´avanguardia in Europa nella lotta allo smog e al traffico, accanto a Londra e ad altre grandi città come Oslo».

Da tempo Legambiente ripete che «usare l´auto in città non è un diritto, che i nostri centri urbani e chi ci vive non possono più sopportare l´invasione quotidiana di milioni di automobili, che scoraggiare con decisione l´uso del mezzo privato è la sola via efficace per rilanciare davvero il trasporto pubblico: Letizia Moratti sembra decisa ad accogliere il nostro appello, e noi ne siamo contenti».

Proprio a Milano Legambiente organizzerà a ottobre, insieme a comune e provincia, un incontro internazionale con Londra, Oslo e Stoccolma e tutte le altre città europee che già applicano il road pricing «Speriamo anche – ha aggiunto Della Seta - che molte altre città seguano rapidamente lo stesso esempio: la lotta all´inquinamento e l´impegno per rendere più efficiente e pulita la mobilità urbana sono obiettivi troppo importanti per andare ancora avanti con misure estemporanee come le targhe alterne o i blocchi eccezionali della circolazione. Servono provvedimenti di ben altra incisività, alcuni che richiedono investimenti come le nuove metropolitane, altri a costo zero come appunto il ‘road pricing’ e come l´incremento delle zone a traffico limitato e delle corsie preferenziali. Oltretutto, come dimostra il caso di Londra, il ‘road pricing’, da qualcuno presentato come una misura ‘di classe’, in realtà favorisce proprio i più poveri, quelli che già oggi si muovono in autobus ma in città dove a farla da padroni sono le automobili».

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