[26/01/2006] Trasporti

Auto a gasolio, quei calcoli sono sbagliati

Nell´edizione di ieri greenreport.it ha ospitato l´intervento di Enzo Raspolli dal titolo «L´auto elettrica consuma più di quella a gasolio». Oggi pubblichiamo la replica che è giunta in redazione da Massimo De Carlo, consulente del portale www.aee.it dedicato al mondo dei veicoli elettrici e della mobilità sostenibile.

I conteggi che riguardano un veicolo a trazione elettrica sono sostanzialmente giusti. La vettura elettrica ha un rendimento prossimo al 23% in tutte le condizioni: strada libera da traffico e strada congestionata, comprese le code con movimenti di stop & go.
Non sono giusti invece i conti che riguardano un veicolo con motore endotermico.

Un veicolo con motore diesel di nuova generazione ha una efficienza ipotizzabile del 35% nelle migliori condizioni, cioè in rettilineo ad andatura costante ottimizzato al miglior regime (numero di giri costante). Col motore a benzina scende l´efficienza massima. Nelle fasi di stop & go, quindi in città, semafori, ingorghi, rallentamenti l´efficienza del motore scende al di sotto del 10%. Il 90% del carburante viene consumato, dissipato, in calore, attriti, rumore (che è una forma di energia trasformata). Senza tanti strumenti elettronici basta controllare quanto consuma una macchina in autostrada e quanto consuma in città. Quindi l´efficienza del 23% scende considerevolmente in città!

Considerato che il 90% dell´utilizzo delle auto di proprietà è in ambito urbano si può immaginare che spreco energetico si instauri. Oltre a gettare al vento (magari) il 90% dell´energia si produce notevole inquinamento. Maggior consumo di carburante si correla ad un aumento di produzione di CO2, PM10 e, soprattutto PM<2,5, cattiva carburazione e motore ai bassi regimi.

Si deve pigiare sull´acceleratore, per aumentare il numero di giri del motore, per avere la coppia sufficiente a muovere una tonnellata di peso del veicolo, mentre nei veicoli elettrici il motore ha coppia massima sia a 0,1 giri che a 3000 giri!
Le affermazioni che riguardano le quantità di inquinanti prodotte dalle centrali di produzione di energia elettrica sono piuttosto risibili.

Anche le più disgraziate centrali termiche sono sotto continuo e costante controllo per gli inquinanti emessi e girano con un rendimento produttivo del 40% (per non parlare delle centrali di nuova generazione che hanno rendimenti anche del 50-60%), cosa che non avviene nelle piccole ´centrali termiche´ sotto il cofano delle auto, che hanno rendimenti e inquinanti incontrollati e enormemente più alti.

Senza contare che la produzione di energia elettrica può essere fatta col metano (minor inquinamento) o geotermico o solare (ZERO). Si è calcolato e verificato che mettendo a bordo un generatore elettrico alimentato da carburante si riduca l´inquinamento della metà di un corrispondente veicolo a sola trazione con motore a scoppio. Se poi vogliamo essere pignoli possiamo aggiungere che i v.e. vengono ricaricati preferibilmente durante la notte, quando importiamo dall´estero energia elettrica a Più Basso Costo o sfruttare meglio la nostra produzione ottimizzando il rendimento.

Gli inquinanti più pericolosi sono quelli prodotti dai veicoli con motore termico. In particolare i moderni motori producono apparentemente meno sostanze inquinanti, in realtà studi americani e svedesi hanno rilevato una maggiore produzione di particolato ultrafine, sotto i 2,5 micron fino a 0,1 micron la cui pericolosità è accertata clinicamente dalla letteratura medica. Questo particolato entra direttamente nel circolo sanguigno, passando dagli alveoli polmonari, provocando trombi ematici (ictus cerebrali e infarti del miocardio) e vari tipi di cancro non solo a livello polmonare. Gli ulteiori danni del PM>2,5 sono allergie, minor aspettative di vita, qualità della vita inferiore. I veicoli a motore termico provocano i loro danni soprattutto dove è alta la concentrazione di vita umana, cioè nelle città, ed oltre ai danni clinici su esposti si aggiungono quelli economici derivati, contabilizzati dalla Comunità Europea a più di 1.400 lire ( 2001) ogni litro di carburante.

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