[25/01/2006] Urbanistica

Legambiente: «Non edificabilità nei 2km dalla costa». L´assessore Conti: «Meglio pensare a tutelare gli arenili»

FIRENZE. «Un provvedimento che stabilisca il vincolo di non edificabilità fino a 2 km dalla costa». Lo chiedono a gran voce alla Regione Toscana i rappresentanti di Legambiente «per tutelare il paesaggio costiero della Toscana e bloccare l´abusivismo e tutti quei progetti urbanistici che stanno mettendo a rischio il territorio e l´economia della nostra regione».

L´appello lanciato questa mattina a Firenze da Piero Baronti presidente di Legambiente Toscana e Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente, non convince troppo all´assessore regionale all´Urbanistica Riccardo Conti. «La costa toscana è già tutta urbanizzata - dice Conti - la nostra regione non è come la Sardegna, con un provvedimento del genere cosa dovremmo fare, radere al suolo tutta Viareggio?».

Per Riccardo Conti la tutela della nostra costa richiede altri interventi. «Nei piani di indirizzo territoriale - continua l´assessore regionale - sono fissate tutte le regole che rendono già molto difficile ottenere l´autorizzazione a costruire nei due chilometri dal mare. Quello che stiamo cercando di fare noi è di tutelare gli arenili: a Camaiore e Forte dei Marmi stanno addirittura cercando di urbanizzare il mare, da una parte per la costruzione di una pizzeria, dall´altra addirittura per fare una nuova isola con tanto di porticciolo turistico. Ecco, noi siamo già impegnati ad evitare progetti di questo genere».

Secondo Legambiente invece, un provvedimento salvacoste sul modello di quello deciso da Soru in Sardegna, si renderebbe oggi ancor più urgente dopo la recente approvazione della norma (articolo 1 dal comma 602 al comma 612, contenuta nella Finanziaria) che prevede la concessione dei beni demaniali marittimi per la realizzazione di grandi progetti di sviluppo sulla base di un semplice accordo di programma e in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

«C´è bisogno di un atto coraggioso – spiega Angelo Gentili - per arginare l´avvio di politiche di saccheggio del territorio portate avanti in questi anni in campo nazionale, regionale e locale. Non é con il cemento, abusivo o meno, che si garantisce competitività e futuro alla nostra regione ma con politiche serie di tutela e valorizzazione delle nostre risorse migliori, a cominciare dall´ambiente e dal paesaggio che sono uniche e preziose».

Su questa lunghezza d´onda è anche il presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti, che ha ricordato la necessità di sviluppare una progettualità turistica che faccia della valorizzazione e della difesa delle straordinarie bellezze naturali il suo punto di forza: «La Legge ammazzacoste inserita nella Finanziaria rischia di trasformare i nostri litorali in una sorta di Las Vegas - spiega Baronti - in cambio di un effimero ritorno economico, si rischia di alienare per sempre un patrimonio inestimabile di paesaggio, storia, cultura e biodiversità, unico al mondo. Non costruire più nell´arco di 2km dalla costa, favorirebbe lo spostamento delle strutture ricettive e dei servizi verso l´interno dei centri urbani, con strutture architettoniche in armonia con il paesaggio. Alla Regione Toscana chiediamo che eserciti il suo potere per impedire che si svenda il patrimonio di tutti per il vantaggio di pochi».

Torna all'archivio