[25/01/2006] Energia

Garfagnoli: «Eolico all’Elba, la partita non è chiusa»

PORTOFERRAIO (Livorno). Mentre Wwf e Lipu esultano ancora perché la Regione Toscana ha respinto il progetto preliminare presentato dal Comune di Campo nell’Elba per un parco eolico sul Monte Tambone e Serre di Literno, interviene Marino Garfagnoli, assessore all´ambiente del Comune di Portoferraio, in passato anche rappresentante del Wwf nel Direttivo del Parco nazionale dell’arcipelago.
«La Regione non ha bocciato l’eolico all’ Elba – precisa Garfagnoli - ha solo fermato un progetto ritenendo di non aver avuto sufficienti garanzie e chiarimenti: non ci pare, nelle motivazioni, di aver trovato pregiudizi al fatto che, a determinate condizioni, si possa puntare anche all’ Elba sull’energia del vento».
Garfagnoli è anche un esponente storico dei Verdi elbani e coglie l’occasione per illustrare le intenzioni dell’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa, anche lui verde: «Lo scopo del Piano energetico unitario che l’assessorato all’ambiente della Regione Toscana auspica per l’Elba e che sta emergendo come cosa ovvia e necessaria dai lavori di Agenda 21 Locale, è appunto quello di decidere quanti dei 35-40 megawatt di energia che servono annualmente all’Elba possono essere risparmiati. Quanti potranno essere prodotti dal vento, quanti dal solare, ecc., in un progetto integrato che utilizzi quello che c’è in loco e che, coinvolgendo Enel, punti ad evitare la realizzazione dell’ elettrodotto». «E’ per questo importante – conclude l’assessore Garfagnoli - che la Regione abbia convocato per domani all’ Elba un incontro tra i Comuni, il Parco Nazionale, la Comunità Montana, l’Agenzia energetica della Provincia, proprio per definire un percorso istituzionale comune che avvii il nostro territorio sulla strada della sostenibilità energetica rispettosa dell’ambiente e del paesaggio».
Un approccio diverso da quello di Lipu e Wwf che in un recente comunicato evidenziavano il loro contributo alla bocciatura dell’impianto eolico campese, mettevano in dubbio la possibilità di realizzare altri impianti nell’Arcipelago e sottolineavano come «le pressioni esercitate negli ultimi due anni per ottenere una corretta valutazione degli impatti ambientali, hanno contribuito alla sostanziale bocciatura di un progetto che appariva totalmente incompatibile con la protezione dei rapaci e delle rotte di migrazione che interessano l’intero Arcipelago, nel quadro della conservazione e della integrità della rete ecologica».
Non la pensa così Legambiente che anche all´Elba si è schierata per l´eolico. «La bocciatura era nell’aria – dice Gian Lorenzo Anselmi Presidente del Circolo Arcipelago Toscano – alcune cose, come la realizzazione di nuove strade di accesso, non convincevano nemmeno noi. E’ vero che l’intero Arcipelago Toscano è un’Important Birds Area (Iba), però va anche detto che alcune tipologie di impianti hanno uno scarsissimo impatto sugli uccelli, noi crediamo che si possano fare impianti eolici in posti vocati per ventosità e scarso impatto paesaggistico, che esistono anche nell’Arcipelago Toscano. Quello che dobbiamo notare, ancora una volta, è che i nostri comuni si fanno respingere i progetti preliminari per mancanza di valutazioni di incidenza e incompletezza degli studi.
Noi diciamo da tempo, e lo abbiamo anche scritto nelle linee giuda per l’elaborazione del piano energetico elbano che abbiamo presentato con Esa nel maggio 2005, che non è più il tempo di progetti dei singoli comuni, bisogna puntare ad un Piano unico, che individui necessità e vincoli. Su una cosa siamo d’accordo con Lipu e Wwf: dove esistono Sic e Zps le pale eoliche non si fanno».

nella foto: un parco eolico

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