[09/08/2006] Urbanistica

Autostrade, corridoio tirrenico e un´idea di sviluppo ormai datata

LIVORNO. La posizione espressa dai sindaci di Livono e Piombino, Alessandro Cosimi e Gianni Anselmi, sulla necessità di un’autostrada Tirrenica rende più che perplessi gli ambientalisti. Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente sostiene che «si tratta di una visione ormai superata e datata di sviluppo. Soprattutto oggi, dopo l’operazione verità sui conti pubblici, quando è ormai evidente che i soldi per realizzare l’opera non ci sono e che l’unico risultato realisticamente raggiungibile in tempi rapidi è l’adeguamento delle statale Aurelia a tipologia autostradale».

D’altra parte, continua Gentili «il vero problema del Corridoio tirrenico era e resta la messa in sicurezza dei tratti a sud di Grosseto, ancora a due corsie e con ingressi a raso, dove la mortalità per incidenti stradali è doppia rispetto alla media nazionale sulle statali. Ecco perché il progetto Anas di adeguamento dell’Aurelia resta l’unico progetto di buonsenso, perché proprio con la messa in sicurezza - ha concluso Gentili - si potranno raggiungere quegli obiettivi di sviluppo, sostenibilità ambientale ed economicità che i due sindaci invocano».

Bocciatura della tratta autostradale anche da parte del Wwf: «La posizione nostra è sempre stata coerente, e cioè che di autostrada non c´è bisogno - spiega il presidente toscano del Wwf Guido Scoccianti - c´è invece l´esigenza di una messa in sicurezza dell´Aurelia, che poi è la sicurezza dei cittadini. Quello che cerchiamo di far capire è che se ci si fosse mossi in tempo ce l´avremmo già: c´era il progetto, c´erano i fondi e invece la regione e il governo si sono arenati su questa idea di autostrada».

Un progetto autostradale che secondo Scoccianti è anche «gravissimo dal punto di vista ambientale, sia che passi dall´interno o che passi sulla costa. Ora rimane una priorità, adeguare prima possibile l´Aurelia».

Per il presidente toscano del Wwf quello esposto dai due amministratori livornesi «è un concetto molto sui generis: la maremma e la costa toscana non hanno bisogno di quel tipo di sviluppo legato unicamente al passaggio delle merci. Il nostro litorale ha anzi bisogno di conservare le sue tipicità, può avere un futuro di lavoro e di turismo, mentre per quanto riguarda l´economia toscana è ridicolo continuare a pensare di svilupparla solo con le colate di asfalto ovunque. Pensiamo piuttosto a incentivare i trasporti su rotaia e le autostrade del mare, riducendo così l´impatto ambientale sul territorio».

(Nella foto una manifestazione in Maremma contro l´ipotesi-autostrada)

Torna all'archivio