[09/08/2006] Aria

Rossi: «Piano integrato tra Ambiente e Sanità per la salute pubblica»

FIRENZE. La sanità e l’ambiente cominciano a integrarsi nei piani della Regione Toscana, che nei prossimi mesi stilerà un programma di interventi comune per l’anno 2007. Lo annuncia lo stesso assessore regionale alla Sanità Enrico Rossi: «Il via all’indagine conoscitiva sulla presenza di radon è il primo di una serie di interventi che il mio assessorato e quello all’ambiente promuoveranno insieme, perché il nostro stato di salute dipende sempre di più dalla salubrità dell’ambiente in cui viviamo. Finalmente ora che l’ambiente ha acquistato una sua fisionomia e un suo spessore politico e tecnico anche grazie all’Arpat, possiamo attivare politiche integrate forti in questo senso. Con il collega Artusa stiamo proprio lavorando alla stesura di un piano integrato di attività per l’anno prossimo».

Su cosa state lavorando concretamente? può farci qualche esempio sulle conseguenze che l’ambiente ha sulla nostra salute?
«Sicuramente uno dei dati più significativi, e anche preoccupanti, è quello che mette a confronto, su Firenze, i picchi giornalieri di polveri derivate dal traffico e quelli dei ricoveri soprattutto tra gli anziani. I picchi sono praticamente sovrapponibili e questo la dice lunga sulle tante discussioni che ci sono sugli impianti di incenerimento rispetto al silenzio che passa sopra allo smog da traffico cittadino».

Forse allora una buona politica di integrazione tra assessorato all’ambiente e assessorato alla sanità potrebbe guardare in un’ottica di maggiore sviluppo del trasporto pubblico locale… «Le ripeto, stiamo valutando diverse situazioni e diverse possibilità di intervento: presenteremo un piano dettagliato degli interventi che attueremo nel 2007, ma per il momento mi fermo qui»

Tornando all’indagine sul radon - che è un gas presente nel sottosuolo, classificato dallo Iarc (International Agency for Research of Cancer) tra le sostanze cancerogene di gruppo 1, ed è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo da sigaretta – quali obiettivi volete raggiungere? «Per noi adesso è importante conoscere il fenomeno. Abbiamo finanziato il progetto a metà tra i due assessorati perché una volta conosciuto il problema potremo essere in grado di attivare interventi migliorativi. E’ chiaro che i soldi per intervenire devono ancora essere trovati, ma intanto è importante avere ben chiaro quali sono i rischi reali per i cittadini toscani».

Perché un’operazione del genere non viene fatta anche sull’amianto?
«Sull’amianto in realtà siamo già molto più avanti: abbiamo monitorato tutti i siti dal punto di vista sanitario per la sorveglianza della popolazione a rischio. Il piano che ho trovato quando sono diventato assessore prevedeva già la mappatura, lo smaltimento e gli interventi di bonifica concordati con gli enti locali e con le direttive nazionali. Accanto a questo c’erano gli aspetti sanitari e quelli della prevenzione (in realtà l´unico censimento ufficiale sull´amianto è stato fatto alcuni anni fa in provincia di Pisa, ndr)».

Non pensa che sulla questione amianto la prevenzione sia messa un po’ in secondo piano, rispetto per esempio ai risarcimenti?
«No, sinceramente non lo penso. Come Regione ritengo che abbiamo fatto davvero tanto. C’è ancora molto da fare, ma le situazioni di maggiore criticità sul territorio sono state risolte o comunque sono in via di definizione, proprio in un’ottica di prevenzione del problema. E mi sembra che anche a livello nazionale ci si stia muovendo in questo senso, anche se con la lentezza inevitabile derivata dai soldi a disposizione»

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