[09/08/2006] Acqua

I laghi italiani stanno male

ROMA. Quest’anno Legambiente si è occupata anche di 8 laghi italiani con “Goletta dei laghi – Cigno azzurro” e i risultati finali sono preoccupanti: il 40% dei campioni analizzati é risultato fuori dai parametri previsti dalla normativa sulla qualità delle acque di balneazione. Grave inquinamento microbiologico nel 13% dei casi, rilevato sopratutto alla foce dei fiumi.

«Sono oltre 20 milioni – dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - i cittadini che ogni anno scelgono gli specchi d’acqua dolce come meta turistica. Numeri che invitano a tenere alta l’attenzione su questi delicatissimi ecosistemi, troppo spesso sottovalutati e messi a rischio dalla cattiva depurazione, dalla cementificazione selvaggia, dall’impatto delle attività agricole e industriali. E i risultati emersi dalla nostra nuova campagna confermano questa minaccia. Ricordiamoci che la salute dei laghi si tutela cominciando da terra e che l’utilizzo di fiumi e torrenti come scarico delle acque reflue non depurate finisce per vanificare qualsiasi politica di attenzione attuata sulle coste».

«Quella di quest’anno – ha aggiunto Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - è la prima edizione di una campagna finalizzata a rilanciare l’attenzione su una risorsa fondamentale per il nostro Paese, anche sotto il punto di vista turistico, che merita una puntuale azione di tutela da parte degli enti preposti alla gestione del territorio e la sensibilità dei cittadini. I dati della nostra campagna di analisi dimostrano che siamo di fronte a un’emergenza nazionale che va rapidamente affrontata con strumenti adeguati per migliorare la depurazione, avviare rapidamente la riconversione delle attività agricole più impattanti, sorvegliare i progetti di sviluppo delle aree che siano davvero all’insegna della sostenibilità».

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