[08/08/2006] Parchi

Presidenza del parco dell’Arcipelago, i sindaci si ´ribellano´

PORTOFERRAIO (Livorno). La Comunità del parco dell’Arcipelago toscano, l’organo dell’area protetta che comprende i comuni, la comunità montana, le province di Livorno e Grosseto e la Regione Toscana, si è riunita per eleggere i suoi cinque rappresentanti nel Consiglio direttivo del parco, così come esplicitamente richiesto dal ministero dell’ambiente.

Ma la votazione non c’è stata perché gli 11 rappresentanti degli enti locali (mancavano il comune e la provincia di Livorno e la regione Toscana) hanno deciso di non procedere alla votazione se non dopo che sarà nominato il nuovo presidente del parco nazionale. Un atto di aperta ribellione che forse nasconde il timore di precludere la strada, con una nomina già avvenuta nell’ente di gestione del parco, a qualche candidato locale alla presidenza.

La Comunità del parco ha invece proceduto ad eleggere all’unanimità come suo vicepresidente il vicesindaco di Rio Marina, Fortunato Fortunati di An, mentre sul conto consuntivo dell’ente parco si sono registrate 10 astensioni ed il voto contrario del sindaco di Capoliveri, Paolo Ballerini.

Ma i sindaci dell’Arcipelago e la provincia di Grosseto hanno anche votato un ordine del giorno sulla questione della presidenza del parco dell’Arcipelago e lo hanno inviato al ministro dell’ambiente e al presidente della regione Toscana.

Nell’odg si ricorda che «un parco partecipato e solidale sarebbe il luogo ideale in cui sperimentare l’innovativo principio della democrazia partecipativa presente del trattato costituzionale europeo all’art. 47, nonché lo strumento attraverso cui restituire ai cittadini ed alla realtà economica e sociale fiducia nella istituzione ente parco, e conferire consenso nei confronti delle politiche da esso attuate».

Fanno quindi presente a Pecoraro Scanio e Martini che «una delle condizioni essenziali per restituire credibilità all’ente parco come soggetto istituzionale in grado di tutelare l’ambiente ed offrire alle isole dell’Arcipelago toscano nuove opportunità di crescita economica, sociale e culturale, stia proprio nella scelta di un presidente che dia garanzie di professionalità ed efficienza e che non sia sentito dalla popolazioni isolane come un soggetto imposto sulla base di esclusive intese tra ministero e regione».

Una critica molto pesante all’operato di ministro e presidente che stanno discutendo di due nomi: il noto geologo Mario Tozzi e l’ex presidente della provincia di Livorno Claudio Frontera, un dissenso esibito che è ancora più chiaro negli ultimi passi dell’ordine del giorno, dove la Comunità del parco fa presente «la propria profonda convinzione che nella scelta del futuro presidente debbano essere seguiti, principalmente, i criteri della conoscenza del territorio e della esperienza istituzionale ed amministrativa» e invita formalmente Pecoraro e Martini «ad intervenire ad una prossima seduta dell’assemblea della Comunità del parco e dà mandato al presidente D’Errico di concordare, nel caso di disponibilità ad accogliere tale invito, tempi e modalità di svolgimento dell’assemblea».

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