[02/08/2006] Consumo

Gli animalisti in piazza contro la direttiva Reach

ROMA. La Giornata mondiale contro i test sugli animali avrà il suo momento culminante a Roma, dove l´associazione Animalisti italiani inscenerà una colorita iniziativa a sostegno della lotta contro i test cosmetici sugli animali, realizzata in collaborazione con l´azienda inglese di cosmetica naturale Lush, che in ogni punto vendita darà la possibilità di votare contro i test cosmetici sugli animali.

La petizione sarà quindi inviata alle istituzioni europee per chiedere una modifica del Regolamento Reach per le sostanze chimiche, che prevede che siano testate e catalogate oltre 30mila sostanze ritenute dannose per la salute umana e che oggi vengono normalmente utilizzate.

Secondo gli animalisti questo comporterà un aumento dei test sugli animali: «I test sugli animali danneggiano animali, uomo e ambiente - spiega Ilaria Ferri, direttore dell’associazione Animalisti italiani - perché non garantiscono risultati sicuri e la tutela della salute umana».

Una lettura della direttiva Reach particolarmento, soprattutto se si pensa che Reach è il nuovo regolamento dell’Ue pensato per contribuire in maniera determinante a proteggere dai possibili effetti delle sostanze chimiche. E quindi a migliorare sensibilmente la salute pubblica, visto che queste sostanze si trovano nei vestiti come nei computer e in molti altri oggetti con i quali veniamo a contatto ogni giorno.

La direttiva Reach si basa su un principio generale: «spetta alle imprese e agli importatori immettere sul mercato prodotti sicuri ed assumersi le responsabilità nella registrazione sotto la supervisione di un’Agenzia europea.

«Noi non siamo contrari al Reach in quanto tale - prosegue Ferri - chiediamo però che vengano proposti metodi sostitutivi e non alternativi ai test sugli animali, come per esempio la tossicogenomica proposta dal tossicologo Claude Reiss, che consiste nello studio delle reazioni derivate dal contatto tra le sostanze e un campione di cellule umane, facilmente prelevabili da sangue o saliva».

Di sicuro chi applauderà all´iniziativa di Animalisti italiani saranno le grandi multinazionali della chimica. Anche loro infatti non vedono di buon occhio la direttiva Reach, ma per un altro motivo: i costi che dovranno sostenere per verificare la non pericolosità per l´uomo di ogni sostanza che utilizzeranno per i loro prodotti.

Torna all'archivio