[01/08/2006] Rifiuti

Verdi Toscani: con Martini si discute, con Renzi no

LIVORNO. L´annuncio della nuova giunta provinciale di Firenze – che ha visto nella maggioranza la sostituzione dei Verdi con il consigliere Enrico Bertini – ha scatenato il Sole che Ride che si scaglia contro il presidente Renzi. Un documento – firmato dai portavoce della Federazione Toscana dei Verdi, di quella Provinciale e dal consigliere Luca Ragazzo - che sancisce la rottura dell’Unione in provincia di Firenze e il loro passaggio all’opposizione. E inoltre sottolinea che la mediazione che i Verdi auspicano, e che Artusa è disponibile ad avvallare, per quando si riaprirà il confronto a settembre sulla gestione dei rifiuti nell´area metropolitana: non costruzione dell’inceneritore di Prato e non ampliamento di Pontassieve.

«Siamo di fronte alla rottura del patto con gli elettori – scrivono -, che hanno votato una maggioranza con dentro i Verdi, e ad un grave episodio di immoralità politica, con l´ingresso in Giunta di un partito, i socialisti, che ha avuto la metà dei voti dei Verdi, e che rientra nelle stanze del potere non per il volere dei cittadini, ma grazie all´apporto di un fuoriuscito di Forza Italia».

«Chiaramente – proseguono - questo evento, gravissimo, comporta la rottura dell´Unione in Provincia di Firenze, ed il compiersi di un chiaro progetto che già da tempo Renzi portava avanti: espellere la parte sinistra ed ecologista della coalizione, e imbarcare pezzi di centrodestra (pochi giorni fa un consigliere di Forza Italia al Quartiere 1, Fabio Filippini, è passato nelle file della Margherita)».

«Riguardo al lavoro che sta realizzando il nostro esponente Marino Artusa come assessore all´ambiente – concludono - , ribadiamo piena fiducia. L´assessore non potrà ovviamente realizzare tutto quello che pensa, e non potrà che prendere atto delle scelte della Provincia di Firenze. Sarebbe sbagliato se gli chiedessimo di immolarsi. Se sarà evitato l´inceneritore di Prato, saranno almeno messi in discussione gli ampliamenti nella Valdisieve, si stabilirà un piano di finanziamenti sul porta a porta e si sancirà la sperimentazione sul ciclo a freddo, avremo fatto dei passi avanti di cui non si potrà che essere contenti. Evidentemente con Claudio Martini questo è ancora possibile, ed è quindi giusto che Artusa rimanga al suo posto. Mentre altrettanto evidente è che Matteo Renzi è di tutt´altra pasta di Martini, e con lui lo spazio di dialogo per adesso proprio non si vede».

Torna all'archivio