[31/07/2006] Acqua

Ferrante: «Quell´authority era il braccio armato di Matteoli»

ROMA. Nei giorni scorsi l’Autorità di vigilanza sui servizi idrici e sui rifiuti, presieduta da Ettore D´Elia e nominata dall’ex ministro dell’ambiente Altero Matteoli a legislatura ormai scaduta attraverso un decreto attuativo del nuovo codice ambientale, ha presentato una corposa relazione sullo stato del comparto idrico in Italia. Venerdì il Consiglio dei ministri ha cancellato con un decreto la stessa Autorità. Cosa è successo? Lo chiediamo al senatore Francesco Ferrante (nella foto), componente della Commissione ambiente del Senato.

«Noi siamo sempre stati contrari a questa strana autorità su acqua e rifiuti, non aveva nessun senso e coerenza. Nelle critiche alla delega di regioni ed associazioni ambientaliste era contenuta anche la richiesta di cancellazione dell’Autorità, e quindi il decreto del governo è una cosa giusta e positiva che rimette ordine nelle cose».

E ora che succede, con l’abolizione dell’Autorità?
«Si torna a prima, al Comitato per la gestione delle risorse idriche e all’Osservatorio sui rifiuti. Si torna ad una situazione che l’Autorità non serviva certo a migliorare».

Perché, quali erano le funzioni dell’Autorità?
«Oltre ad un problema di gestione, c’era soprattutto un problema politico. Questa Autorità era il braccio armato del vecchio governo, era stata pensata ed agiva per bloccare ogni iniziativa di revisione della delega ambientale, impugnava ogni atto delle regioni, l’ultimo il caso è quello di una delibera dell’Emilia Romagna, che mettevano in discussione le scelte del precedente ministro. Una situazione che non poteva andare avanti senza il rischio di paralizzare tutto. Quindi è stato giusto tagliare rapidamente un organismo che creava solo difficoltà».

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