[28/07/2006] Consumo

E in Piemonte la siccità mette in ginocchio l´agricoltura

TORINO. Caldo e siccità stanno mettendo a rischio le colture di riso, mais, foraggere, frutta e ortaggi in Piemonte. L’allarme arriva da Confagricoltura Piemonte, che sta monitorando la situazione sul territorio. Le temperature oltre la media e la carenza di pioggia stanno creando una crescente proccupazione. Per questo l’associazione si è rivolta alle autorità competenti per ottenere la dichiarazione dello stato di calamità naturale e aiutare le campagne a soddisfare l’immediato bisogno di acqua. Del resto, il calo del Po a livelli storici, la mancanza di acqua in molti fiumi e in gran parte dei torrenti come il Sangone che taglia le Valli Olimpiche, il Sesia nel vercellese, stanno suscitando un forte allarme.

Le piogge cadute negli ultimi giorni sul territorio piemontese hanno portato un leggero sollievo a tutti: abitanti, animali, agricoltura. Ma le temperature tornate ieri nuovamente sopra i 35 gradi hanno contribuito a mantenere l’emergenza, mettendo a repentaglio, fa sapere Confagfricoltura «prati e pascoli ad alta quota come le colture di riso nel vercellese». Ancora nessuna previsione dei danni causati dal caldo e dalla siccità al settore agricolo, ma c’è già chi teme «perdite paragonabili al 2003, quando ammontarono a svariate decine di milioni di euro». All’assessore regionale all’ambiente e risorse idriche, Nicola De Ruggiero, sono arrivate sollecitazioni per un intervento. Il consigliere regionale della Margherita, Alessandro Bizjak, ha chiesto con una lettera all’assessore all’ambiente «misure di salvaguardia del fiume Sesia» per altro sottoposto a difficoltà anche da lavori di costruzione di opere in alveo e sulle sponde del torrente.

Nella foto: un fiume piemontese in secca

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