[27/07/2006] Rifiuti

Cercando la certezza del diritto, fra decreti e proroghe

ROMA. Le commissioni parlamentari esprimono parere positivo, sia pure con accenti diversi, sul decreto legislativo correttivo del codice ambientale e il ministro revoca sei di quei decreti attuativi che aveva già definito «inefficaci» perché non sottoposti al controllo della Corte dei Conti.

Intanto, il presidente di un´authority istituita da un decreto attuativo dello stesso codice ambientale firmato dall´ex ministro Matteoli (e quindi, a rigor di logica, anch´esso inefficace) proprio ieri ha illustrato al Parlamento lo stato della risorsa idrica, senza che nessun parlamentare abbia minimamente fatto notare quella che appare come una vistosa incongruenza.

Il confronto nazionale sulle normative e sui temi ambientali ci offre questo, negli ultimi giorni di luglio. E mentre Confindustria critica la volontà della maggioranza di inserire le modifiche partorite dalla Commissione ambiente del Senato nel decreto correttivo, sul tavolo del ministro arrivano oltre cinquemila firme, raccolte dal sito internet dirittoambiente.net, a sostegno di una petizione «per una legge di rifiuti-acque chiara e semplice e per la certezza del diritto ambientale».

«Ciò che colpisce - dice Maurizio Santoloci, esperto di diritto ambientale e direttore di dirittoambiente.net - è che oltre al pubblico tecnico, a sottoscrivere l´appello siano stati titolari di aziende, pensionati, casalinghe, studenti, insomma persone che non appartengono al settore direttamente interessato. Il che significa che ormai la cultura di difesa dell´ambiente è trasversale e interessa tutti».

L´incontro fra il ministro Pecoraro Scanio e Santoloci è stato cordiale: «Abbiamo sfondato la classica porta aperta, perché il ministro ha dimostrato attenzione e espresso condivisione delle tematiche proposte. La certezza e la chiarezza del diritto sono fondamentali per l´ambiente».

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