[26/07/2006] Parchi

Parco e cava, per il sindaco Velo la convivenza è obbligata

CAMPIGLIA MARITTIMA (Livorno). Parchi e cave, convivenza possibile? E’ una questione di cui si sta discutendo accesamente dopo l’incidente della cava San Silvestro, dove i visitatori del parco hanno rischiato di essere investiti dai detriti e il transito dei camion provoca non poche lamentele. Ne parliamo con l’onorevole Silvia Velo (nella foto), sindaco di Campiglia Marittima.

Cosa si prevede: una convivenza tra parco e cave, una chiusura della cava al momento della scadenza della convenzione, un ridimensionamento del parco?
«Mi permetta di dire che la questione è mal posta e di fare un cappello per spiegare meglio la situazione. In realtà tutto il dibattito si è sviluppato su un fatto eccezionale, su un incidente isolato. Occorre invece fare un quadro completo della situazione per quello che è».

E quale è la situazione?
«La cava è compresa nel piano regolatore del 1995, il piano di coltivazione è stato approvato nel 1998, e l’attività è stata esercitata secondo i due strumenti. Dopo non è sopravvenuto niente, dal punto di vista urbanistico, che abbia cambiato la situazione. I perimetri dell’attività di cava li ha approvati il consiglio comunale nel 1998 e la scadenza della concessione è nel 2018. Quindi dal punto di vista amministrativo non siamo di fronte a niente di nuovo».

Però siamo di fronte alla difficile convivenza tra parco e attività di cava.
«Il parco si è allargato, anche perché abbiamo investito fondi strutturali e del comune perché questo avvenisse, ci abbiamo creduto. La situazione si è fatta via via più complicata, ma abbiamo reso fruibili aree prima non accessibili. La coesistenza è complicata ma noi lavoriamo perché ci sia».

E come pensate di realizzarla?
«Bisogna trovare il modo per rendere compatibili parco e cava, anche costringendo l’azienda a risistemare e rilocalizzare, tenendo anche conto che è un’attività economica e ci sono posti di lavoro da salvaguardare. Questo partendo dal fatto che per noi il parco è la priorità e che su questa base dovranno essere pensate tutte le possibili soluzioni. Devo dire che su nostra sollecitazione l’azienda sta provvedendo a fare proposte che tengano conto dei vari problemi. Certo che in questo momento la situazione che si presenta è difficile: la cava è in alto e il transito dei camion giganteschi divide in due il parco. Comunque bisogna trovare il sistema per convivere tranquillamente di qui al 2018».

E dopo il 2018?
«Il piano di coltivazione è finito. Io dico che la concessione è spaziale e temporale, al 2018 la cava dovrà aver concluso praticamente anche le attività di ripristino che vanno di pari passo con l´escavazione. Quindi al 2018 quella concessione non ci sarà più».

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