[21/07/2006] Comunicati

Infotainment

LIVORNO. E’ possibile passare da una critica della politica che si intrometterebbe in questioni che andrebbero lasciate ai tecnici (perché l’energia non sarebbe né di destra né di sinistra, l’efficienza e l’efficacia sarebbero concetti neutri, siamo tutti ambientalisti, ecc…) ad una critica della politica che invece dovrebbe surrogare unilateralmente, addirittura, la scienza e gli scienziati attraverso la promozione di un uomo di spettacolo?

Perché intere schiere di ambientalisti della prima ora (Realacci, Ronchi, Scalia, Della Seta, Buiatti, ecc…) dovrebbero essere arruolati d’ufficio fra gli ignoranti avvelenatori del popolo solo perché ammettono il recupero di energia dai rifiuti nello stesso luogo in cui ci si nutre di cibarie rigorosamente servite in piatti di plastica e stoviglie a perdere?

E ancora: che cos’ha l’accoppiata scienza specialistica+spettacolo che riesce a catalizzare l’attenzione dei media (nel paese di Vanna Marchi e di Berlusconi) per sostituirsi non alla politica, ma addirittura alla amministrazione? L’apparente senso comune espresso in burletta? E quand’anche, il senso comune è sempre buon senso? E di buon senso ce n´è uno solo? E la politica, che politica è quella che invita a fare gli oracoli sui problemi dell’energia Beppe Grillo e Piero Pelù?

Perchè i politici che si mettono a raccontare barzellette e a fare i cantanti sono sbertucciati (giustamente) da quella parte di società che invece è disponibile a seguire i comici e i cantanti che si mettono a insegnare la buona amministrazione? E i media che ruolo giocano nell’amplificare sistematicamente tutto ciò che rompe i timpani e fa eccentrico e pseudoirenico frastuono e ignora, altrettanto sistematicamente il duro e umile lavoro dei ricercatori, dei professionisti, degli insegnanti, degli operai ecc…? E la politica che dovrebbe avere in primo luogo chiari gli interessi che vuole difendere e la parte che vuole prendere, sapendo che interesse vuol dire “essere tra” e non essere ovunque, perché dovrebbe scadere definitivamente, come è stato osservato, nell’immediatezza comunicativa che, come quella psicotica, è così uggiosa, confusa e molesta?

Non sembri ardito, anzi, è molto probabile che la risposta sia una: i politici ci sono ancora, ma fanno altro. Nelle situazioni migliori, come in Toscana, è l’amministrazione che tenta di surrogare l’assenza della politica dall’ “essere tra”. Ma è dubbio che, anche con la migliore delle intenzioni (e con un programma straripante) ciò possa funzionare: “infotainment” infatti viene definito.

Torna all'archivio