[20/07/2006] Energia

Meeting di San Rossore, primo bilancio di Martini

SAN ROSSORE (Pisa). «Il meeting si conferma luogo di discussione reale e anche di approfondimento. Penso che già questo sia un successo». Non è ancora terminata la prima giornata della kermesse di San Rossore della Regione Toscana, che il governatore Claudio Martini trae un bilancio «parziale, ma comunque positivo». Richiama l’intervento di Rifkin e le sue ipotesi avveniristiche, rileva che i comitati che hanno organizzato l’Altromeeting «lo hanno fatto in modo un po’ sui generis, visto che hanno utilizzato queste strutture a lungo, sono intervenuti, hanno mangiato qui…». Ma soprattutto fissa le tracce di lavoro sulle quali, da qui a domani sera, quando il meeting chiuderà i battenti, si spenderà la Regione Toscana: «Innanzitutto il risparmio energetico, perché non è possibile inseguire perennemente la domanda di energia. Bisogna governarla, se possibile, puntando sulla ecoefficienza». Poi la questione delle rinnovabili: «Noi vogliamo arrivare al 50 per cento di energia da fonte rinnovabile al 2010. Attualmente siamo al 30%, gran parte di questa energia proviene dalla geotermia, per cui è giusto spingere a fondo anche sull’eolico e sul fotovoltaico». Infine, l’idrogeno verde evocato da Rifkin: «Sogni avveniristici ma non troppo».
Martini annuncia anche che in settembre, una volta superata la pausa estiva, approderà in Consiglio regionale la bozza di Piano energetico, che rappresenterà «una occasione importante di discussione e di pratica delle nostre scelte» ed esprime l’auspicio che le Regioni possano essere parti attive nella redazione del Piano energetico nazionale di cui parla il ministro Pecoraro Scanio.

Infine, una considerazione sulle politiche di governo dei rifiuti. «Siamo convinti – dice il presidente della Regione Toscana – che la soluzione peggiore sia quella rappresentata dal conferimento in discarica. Noi abbiamo obiettivi ambiziosi: il 15 per cento di riduzione entro il 2010, la raccolta differenziata al 55%. Ciò, però, non risolverà interamente il problema e l’esigenza di avviare una parte di questi rifiuti a recupero di energia ci sarà comunque. Non siamo per la proliferazione incontrollata di inceneritori. E rispetto alle nanopolveri, sono d’accordo con il ministro: si faccia uno studio europeo. Ma siccome ancora non c’è, non si prenda per oro colato ciò che si sente dire in giro così spesso».

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