[20/07/2006] Energia

Benzina cara? Coltiviamola

ROMA. «Con il prezzo del petrolio attorno ai 72 dollari al barile (sessanta euro) la produzione europea di biocarburante ottenuta dalle coltivazioni agricole è competitiva con il normale carburante già con le attuali tecnologie e senza considerare i minori costi ambientali determinati dalla riduzione dell’inquinamento».

La Coldiretti commenta così i rincari dei prezzi della benzina ed i nuovi record raggiunti dal petrolio e ricorda che l’Uninoe europea ha previsto «di espandere l´utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all´ 8 per cento, attraverso un dialogo costruttivo con il settore petrolifero, accordando il massimo sostegno possibile alla ricerca e allo sviluppo dei biocarburanti della seconda generazione».

Per Coldiretti però l’Italia ha già un forte ritardo che è già costato l’avvio di un procedimento legale da parte della Commissione Europea per la mancata presentazione del rapporto sull’utilizzo di biocarburanti necessario per rispettare l´obiettivo fissato dall´Ue.


«Per questo - sostiene la Coldiretti - occorre stabilire le sanzioni nei confronti di eventuali inadempienze all’impegno a immettere al consumo biocarburanti sulla base della legge n.81/06 nella quale si prevede che ´dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo biocarburanti di origine agricola in misura pari all´1 per cento´ che ´è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010´».

La legge prevede che, a partire dal primo luglio, le auto italiane dovranno utilizzare nel 2006/2007 circa 400mila tonnellate di biodiesel (250mila) e bioetanolo (150mila) ottenuti da colza, girasole e da mais, sottoprodotti della lavorazione del vino e della barbabietola.

«Per non vanificare i positivi effetti ambientali dei biocarburanti è indispensabile – continua la Coldiretti - ottenerli con prodotti agricoli nazionali ´a chilometri zero´ che non devono essere trasportati tra i diversi continenti per lunghe distanze con un conseguente consumo di combustibili fossili e inquinamento atmosferico, come accadrebbe in caso di importazioni».

Coldiretti ed Istituto di biometeorologia del Cnr, hanno messo a punto un sistema per stabilire la provenienza geografica dell’olio vegetale utilizzato per la produzione di biodiesel o etanolo da aggiungere al gasolio o alla benzina. «Si tratta – conclude la Coldiretti - di un passo in avanti importante per lo sviluppo in Italia della filiera agrienergetica che può offrire una risposta importante all’esigenza di ridurre lo smog e l´inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto e alla necessità di trovare fonti alternative al petrolio e al gas per il quale si è verificato un ulteriore aumento delle tariffe».

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