[18/07/2006] Energia

S. Rossore: via al confronto sul futuro dell´energia

SAN ROSSORE (Pisa). Politici e scienziati, istituzioni e movimenti, imprenditori e religiosi, medici, comici, fautori e contestatori della globalizzazione. Ci saranno (quasi) tutti alla due giorni di analisi e di confronto sul tema dell’energia, che contraddistingue l’edizione 2006 del meeting di San Rossore (nella foto, l´edizione scorsa). Ci saranno, per citarne solo alcuni, studiosi come Jeremy Rifkin (del quale oggi Repubblica anticipa parte del suo intervento, tutto focalizzato su un’auspicabile rivoluzione energetica del ventunesimo secolo, quella dell’idrogeno), Jeremy Legget, Dennis Meadow, ma anche comici nostrani come Beppe Grillo, artisti come Piero Pelù, ed intellettuali quali Adriano Sofri, esponenti del mondo istituzionale, industriale e sindacale come Fabrizio Barbaso, Matteo Colaninno e Guglielmo Epifani.

Tutti (quasi) parteciperanno a discussioni e dibattiti che avranno come primo obiettivo quello di studiare soluzioni locali, azioni pratiche tramite le quali poter contribuire a risolvere il problema globale dell’energia del nostro pianeta, alla ricerca di fonti alternative al petrolio, e più in generale alle fonti fossili.

Tutti o quasi perché alcuni comitati non ci saranno. Hanno dato vita a un contromeeting a due passi da San Rossore, un appuntamento dove il modello toscano di buongoverno di cui è accreditata la Regione diventa, secondo loro, malgoverno, fatto «di privatizzazione dei servizi locali e la loro gestione: acqua, energia, rifiuti; nei programmi di vendita ai privati – si legge in una sorta di ‘manifesto’ del contromeeting - dei demani pubblici e delle terre collettive calpestando in questo modo diritti storicizzati di usi e demani civici che hanno per secoli tutelato le comunità insediate; nella subalternità alle rendite fondiarie e finanziarie ed al libero mercato; nella sostanziale connivenza con il sistema industriale dei distretti in ordine all’aumento quotidiano delle nocività sanitarie, ambientali, sociali; alla non volontà di affrontare la precarietà del lavoro e quella sociale».

Insomma, come dire: un´altra Toscana da quella valutata con l´indice Quars della campagna "sbilanciamoci".

Una contraddizione netta. E profonda. Perché un contromeeting a San Pietroburgo se lo potevano aspettare tutti. Ma non qui, a San Rossore, che vuole essere prima di tutto il festival della partecipazione. Problemini e solite schermaglie locali, forse, si augura qualcuno. Magari pensando allo scenario che disegna Jeremy Rifkin, presidente della Fondation for economic trends e autore del libro “Economia a idrogeno: la creazione della Worldwide energy web e la redistribuzione del potere sulla terra”.

Ma «La nuova grande rivoluzione energetica – dice Rifkin - inizierà a livello locale, e Regioni come la Toscana possono indicare la via da seguire. Spalancare le porte all’era dell’idrogeno e alla terza rivoluzione industriale è oggi la questione più inderogabile dell’agenda europea e globale. Sono impaziente – conclude Rifkin – di partecipare alla Conferenza di San Rossore». Lo sono tutti, o quasi.

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