[14/07/2006] Consumo

Arredi bioecologici nelle scuole

ROMA. Arriva anche in Italia l’arredo bioecologico certificato e si comincia dalle scuole scuole materne ed elementari Che scelgono banchi, cattedre, librerie giocattoli ed altri arredi realizzati con legname prodotto in foreste gestite in modo sostenibile e trattato con vernici e impregnanti non tossici.

E da oggi i bioarredi hanno anche la certificazione dell’ Istituto per la certificazione etica e ambientale (Icea), ente di certificazione del biologico e unico a rilasciare la certificazione bioecologica sulla base di criteri definiti dall’Associazione nazionale architettura bioecologica.

Una certificazione già sperimentata in Svezia, Danimarca, Finlandia e Germania, ma che ha ottenuto anche una ditta toscana:
il Mobilificio Fattorini - falegnameria ecologica, di Barberino Val d’Elsa (Fi), che produce Scuola Bio, la linea di mobili per la prima infanzia ed una delle pochissime aziende del mobile che realizzano solo produzioni ecologiche e naturali Altra unica esperienza italiana è quella di Gonzagarredi, di Gonzaga (Mantova), specializzata in mobili per asili e scuole.

Gli impatti sull’ambiente dei materiali usati per realizzare i mobili sono molti «Il più importante riguarda la provenienza del legno – spiagano all’Icea - di origine certa e legale, conforme ai principi stabili a livello internazionale dalla Fsc (Forest Stewardship Council), organizzazione internazionale indipendente fondata dalle principali associazioni ambientaliste».

Rispetto a ciò, lo standard per il mobile ecologico promuove un miglioramento qualitativo dei prodotti del settore legno e arredo che si basi sull’uso di legname proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, sulla riduzione dell’uso delle risorse non rinnovabili e delle emissioni per unità di prodotto, sul miglioramento della condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, sulla riduzione di tutti i possibili rischi per la salute dell’utilizzatore finale».

Paolo Foglia, responsabile ricerca e sviluppo di Icea, spiega il perché della certificazione: «Lo standard sul mobile ecologico prende avvio dalla rilevanza dell’impatto ambientale determinato dal settore arredamento, e dall’insorgenza di una nuova tematica di primario interesse per la salute
pubblica: a causa delle sostanze emesse dai mobili, in primis formaldeide e altri composti organici volatili, l’aria che si respira all’interno degli ambienti costruiti (scuole, luoghi di lavoro, residenze, locali pubblici di spettacolo, svago, relax), è di gran lunga più inquinata dell’aria esterna.

E la maggior parte della popolazione trascorre in tali luoghi confinati fino al 90% del tempo della propria vita. Per far fronte a queste problematiche è necessario guardare da una parte alla sfera della produzione, dall’altra al ruolo dell’informazione, dell’educazione e degli stili di vita dei consumatori».

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