[12/07/2006] Acqua

Depuratori a raggi x nella piana fiorentina

FIRENZE. Tra luci e ombre la situazione dei depuratori dell’area fiorentina. Nel corso del 2005 infatti l’Arpat ha eseguito i controlli presso i 16 depuratori di acque reflue urbane, con un totale di 206 sopralluoghi agli impianti ed oltre 148 campionamenti.

I risultati analitici, limitatamente ai parametri chimici, evidenziano un buon rendimento depurativo degli impianti ed il rispetto dei limiti di legge, mentre per i parametri microbiologici (in particolare Escherichia Coli) si sono registrati in alcuni impianti superamenti del limite consigliato dalla norma. Si è ipotizzato che in tali impianti i tempi di ritenzione dei reflui nel depuratore non siano sufficienti. Tutti i test di tossicità sono stati accettabili.

Rispetto a episodi specifici riscontrati nel corso dell’anno, si segnala che si sono verificati arrivi indesiderati di idrocarburi in almeno tre casi: all’impianto di Agaccioni (Figline Valdarno), a quello di Aschieto (Pontassieve) ed al piccolo impianto di Diacceto, per scarichi abusivi nelle fognature servite.

All’impianto di San Colombano (nella foto) è stato registrato per almeno tre volte durante l’anno l’arrivo di acqua fortemente colorata, presumibilmente dovuta a scarichi industriali irregolari verificatisi nella primissima parte della mattinata, sicuramente trattabili dall’impianto ma che possono dare una certa colorazione alle acque scaricate.

C’è da rilevare comunque che sulla base di dati forniti dal gestore Publiacqua spa, l’impianto di San Colombano provvede ancora alla depurazione di circa il 65% della rete fognaria (6000 mc/h), mentre il restante circa 35% (3000 - 4000 mc/h) non è ancora depurato.

Rispetto al biennio 2002-2003 si registra in generale una tendenza al miglioramento dello stato ecologico in alcune stazioni del bacino della Arno nella provincia di Firenze, fra cui quella di Camaioni.

Il crescente grado di depurazione delle acque reflue urbane della area fiorentina e la regimazione delle portate, garantite dall’invaso di Bilancino, può aver influito positivamente sulla qualità delle acque a valle della città, tuttavia la prudenza consiglia di attendere l’esito dei rilevamenti del 2005 per confermare l’eventuale andamento positivo.

Nella maggior parte delle stazioni nel 2004 si confermano i dati di qualità (come SECA) del biennio precedente, sia scadente che sufficiente. In generale l’obiettivo di qualità “buono”, che i corpi idrici dovranno raggiungere entro il 2016, rimane ancora decisamente lontano.

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