[20/01/2006] Acqua

Balneazione, Venneri: «L´Italia anticipi e sia d´esempio per tutti»

LIVORNO. L’Europarlamento ha approvato il compromesso con il Consiglio rinviando alla stagione balneare 2015 l’obbligo per gli Stati membri di garantire che tutte le acque di balneazione comunitarie siano almeno “sufficienti”.
La direttiva indica nuove disposizioni in materia di gestione, monitoraggio e classificazione della qualità delle acque di balneazione e di informazione al pubblico. Il fine sarebbe quello di preservare e migliorare la qualità dell´ambiente e a proteggere la salute umana.
«Il progetto – dichiara Maurizio Albrizio, responsabile di EuropeWatch, l’osservatorio sulla qualità dell’ambiente e dell’alimentazione in Europa - prevede quattro categorie di acque: "scarsa", "sufficiente", "buona" e "eccellente". Il Parlamento ha approvato l´introduzione di una categoria supplementare ("sufficiente") per le acque di balneazione, a condizione che i valori limite per tale categoria vengano aumentati. In generale questi nuovi valori comportano – secondo stime dei tecnici della Commissione – una riduzione dei rischi per la salute dei bagnanti dal 12% all´8%».
La decisione UE non sembra convincere molto nemmeno Sebastiano Venneri, responsabile mare della Segreteria nazionale di Legambiente ed uno dei promotori di Goletta Verde. «Lascia veramente perplessi la divisione in mari di serie A e serie B, tra quest’ultimi il Mediterraneo ed il Baltico. Mi sembra vadano in questo senso anche i parametri di qualità delle acque passati da 19 a due e l’introduzione della categoria “sufficiente”».
Secondo Legambiente visto che fortunatamente «l’Italia ha già una legislazione sulle acque di balneazione abbastanza severa – dice Venneri - chiediamo al governo di recepire prima della lontanissima scadenza del 2015 questa direttiva e fare, una volta tanto, da esempio ed apripista ai nuovi paesi membri ed i paesi del nord Europa che hanno spinto per mantenere bassa la qualità delle loro acque. Sarebbe anche un buon colpo dal punto di vista dell’immagine e dell’offerta di qualità del turismo balneare rispetto a paesi nostri concorrenti».

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