[07/07/2006] Urbanistica

Marciana Marina, per la sinistra il progetto di porto turistico non va bene

MARCIANA MARINA (Livorno). Sala comunale affollatissima al dibattito organizzato dall’opposizione consiliare “i Marinasi” sul tema “Porto, che fare?”. Si è discusso molto del progetto presentato dalla società spezzino-ravennate Mast che prevede un nuovo grande molo, l’allungamento e la trasformazione della diga foranea, il banchinamento del lungomare, l’occupazione di una piazza comunale con un “centro servizi” e la realizzazione di 585 posti barca invece dei 350 previsti dal piano regionale dei porti e degli approdi turistici, con la necessità di realizzare quasi mille nuovi parcheggi.

Un progetto da molti visto come un vero e proprio stravolgimento del piccolo paese elbano, tanto che Umberto Mazzantini di Legambiente ha definito la proposta «un progetto speculativo-industriale che vorrebbe mettere un intero paese a servizio di un porto pensato da altri e non creare un porto che serva al paese».

Un’idea condivisa anche da Valerio Vannetti, responsabile regionale Ds infrastrutture, porti e trasporti, che ha rimarcato la stranezza dell’iter seguita dal comune di Marciana Marina: «Un bel giorno – ha detto – appare un’unica società e si accetta semplicemente il fatto che è stato presentato un progetto difforme dalle previsioni regionali. L’imprinting è chiaramente quello di un progetto rozzamente speculativo e come Ds lo mettiamo in discussione perché si è partiti proprio con il piede sbagliato”.

Vannetti ha poi richiamato alla necessità di presentare progetti alternativi e c’è stato un apprezzamento per quanto sta cercando di fare in questo senso la cooperativa locale “Marina di Marciana”.

«Noi vogliamo un porto riorganizzato e ricongegnato – ha spiegato Vannetti – partendo dal diritto di chi vive a Marciana Marina a continuare ad usarlo, noi vogliamo dare sviluppo nell’ordine». Poi l’esponente Ds è passato ad analizzare le questioni urbanistiche. «E´ vero che la legge Burlando permette a un privato di presentare un progetto, ma in Toscana c’è anche la legge 1 del 2005 che dice che senza gli strumenti urbanistici preliminari, come il piano del porto, non si può dare attuazione ai progetti e tantomeno accoglierli, e il comune di Marciana Marina quel piano del porto non lo ha mai fatto. E mi sembra strano che gente non certo sprovveduta presenti un progetto di questo impatto senza tener conto della normativa urbanistica regionale».

«E’ chiaro – ha concluso Vannetti – che in assenza di chiare previsioni, occorre un accordo di pianificazione urbanistica tra comune, provincia e regione senza il quale non si fa nulla, come non si fa nulla senza la valutazione di impatto ambientale».

Argomenti ripresi anche da Mauro Penco, assessore alla portualità della Provincia di Livorno, che ha ricordato che c’è una questione di merito: «Regione e Provincia si oppongono a questo progetto e la Regione sta approvando piani molto restrittivi sull’urbanistica. Quindi per il porto di Marciana Marina noi diremo no alla speculazione, ma sì agli investimenti privati con il supporto ed il controllo pubblico».

Ha concluso l’ex sindaco di Marciana Marina Alberto De Fusco, ricordando il lavoro dell’amministrazione di centro-sinistra abbandonato dal centro-destra e le inutili riunioni delle commissioni porto che avevano prodotto un progetto di porto turistico largamente condiviso dal mondo imprenditoriale e associativo di Marciana Marina, un lavoro che è stato fatto sparire per dar spazio unicamente al progetto Mast.

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