[06/07/2006] Acqua

Il Gruppo 183 bacchetta il Governo: «Incerto sulla legge delega»

Il Gruppo 183 Onlus, associazione per la difesa del suolo e delle risorse idriche, giudica per il momento «incerto» l’avvio da parte del governo delle procedure di neutralizzazione del D.Lgs 152/2006 in materia ambientale. «Il nuovo Governo ha provveduto a dichiarare l´inefficacia dei 17 decreti ministeriali di Matteoli (in primo luogo dell´Autorità sulle risorse idriche e sui rifiuti: artt 159-160), adottati senza parere della Corte dei Conti e a Governo pressoché scaduto (2 maggio) – dicono dal Gruppo 183, associazione nata per promuovere proposte specifiche di politiche di sviluppo sostenibile in materia di difesa del suolo, di risanamento delle acque, di fruizione e gestione del patrimonio idrico - ma è mancata la decisione principale: il provvedimento di sospensiva immediata del D.Lgs 152/2006, almeno della parte terza (suolo, acque e servizi idrici) e quarta (rifiuti e bonifica dei siti inquinati). »

«Il provvedimento – continua la nota - era stato annunciato e proposto dal ministro dell´Ambiente e della Tutela del Territorio; richiesto da tutte le Regioni, dalle Autonomie locali, dalle associazioni sociali, ambientali, economiche. Con la sola eccezione della Confindustria, sponsor e partecipe attiva della stessa formazione della parte relativa ai rifiuti. E la richiesta di sospensiva - alla fine- veniva formalizzata sul decreto legge "milleproroghe" con un emendamento unanime - ma non accolto - dei rappresentanti dell´Unione della Commissione Ambiente del Senato».

Il gruppo 183 ricorda poi che in precedenza «il nuovo Governo aveva ritirato la memoria di quello di centrodestra avversa al ricorso di sospensiva alla Corte costituzionale del D.Lgs 152/2006, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, ma senza predisporre una memoria favorevole alla sospensiva. Anzi, di fronte ad una analoga impugnativa della Regione Toscana, il Governo addirittura ha dato mandato di contrastarla!
Si capisce allora perché sia prevalso l´orientamento di seguire la strada - e i tempi - ordinari del decreto legislativo».

«La "reviviscenza" delle Autorità di bacino soppresse (anche quelle regionali e interregionali?) – continua l’intervento - potrà avvenire solo dopo l´approvazione dello schema di decreto. Inoltre resta in vigore l´attuale sgangherata delimitazione dei Distretti (art 64), in contrasto con i criteri di identificazione e gli obiettivi della Direttiva comunitaria 2000/60 sulle acque, ma anche con l´ambito di competenza territoriale delle Autorità di bacino, resuscitate a termine. ».
La conclusione del Gruppo 183 è che «per non continuare a lasciare vuoti pericolosi che lasciano la sola possibilità di scegliere tra la paralisi e l´illegittimità operativa, va almeno conclusa con urgenza l´approvazione dello schema di decreto del Governo (e possibilmente migliorarlo)».

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