[05/07/2006] Rifiuti

Via libera alla direttiva europea per il riciclo delle batterie

STRASBURGO (Francia). Scatta l’ora del riciclo in Europa per le pile. Entro il 2008 dovranno essere operativi, negli Stati dell’Unione europea, sistemi per la raccolta di batterie e accumulatori che, ad oggi, esistono solamente in sei paesi. Fissati anche rigorosi limiti al contenuto in cadmio e mercurio per tutelare meglio la salute. Occorrerà poi sviluppare nuove tecnologie meno inquinanti e informare meglio i consumatori. Lo stabilisce una direttiva appena approvata dal Parlamento europeo, dopo due anni di negoziati con le altre istituzioni comunitarie. Il provvedimento dovrà essere reso operativo dagli Stati entro 24 mesi.

Ogni anno, circa 800.000 tonnellate di batterie per auto, 190.000 tonnellate di batterie industriali e 160.000 tonnellate di pile portatili (di cui 30% ricaricabili) vengono immesse sul mercato nei paesi europei. Quando queste divengono rifiuti, il loro contenuto in mercurio, piombo e cadmio comporta dei rischi. Attualmente raccolta, trattamento e riciclaggio delle pile usate in Europa sono frammentari: quasi la metà di tutte le batterie vendute nei paesi dell’Ue a 15 nel 2002 è stata smaltita in inceneritori o in discariche. Solo Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Svezia dispongono di un sistema di raccolta di tutti i tipi di batterie usate destinate al riciclaggio. La direttiva contiene disposizioni precise sulla raccolta differenziata, vieta il commercio di pile inquinanti, prevede l’introduzione, da parte dei produttori, di sistemi per il trattamento ed il riciclaggio dei rifiuti di pile ed accumulatori, impone agli stati di informare i consumatori attraverso etichette sui prodotti, istruzioni e campagne di informazione.

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